Catania, controlli su bici e scooter elettrici: molti i mezzi trasformati in veri e propri ciclomotori

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Nella giornata di ieri, 21 marzo, personale della Sezione Polizia Stradale e della Questura di Catania, con il supporto tecnico di personale appartenente al Gruppo Specializzato per il controllo del circolante del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti- DGt del Sud-sede di Bari e del Centro Prova Autoveicoli di Catania, ha effettuato un servizio specifico, con particolare riguardo all’uso di bici o scooter elettrici modificati che, in totale spregio alle norme del Codice della Strada che ne disciplinano l’utilizzo, percorrono  le vie urbane e, in particolare, del centro storico.

I mezzi sono stati sottoposti a una verifica approfondita, mediante utilizzo del Banco Prova Velocità, grazie al quale è stato possibile stabilire anche la velocità di fatto raggiungibile. Ricordiamo infatti che i veicoli a pedalata assistita consentiti sono quelli dotati di un motore ausiliario elettrico, avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW, la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima, se il ciclista smette di pedalare. Perché quindi si possa parlare di bicicletta elettrica a pedalata assistita è necessario che il veicolo si muova esclusivamente utilizzando i pedali, anche nel caso in cui esista un motore ausiliario che faciliti la pedalata.

Nel corso del servizio è stata riscontrata la presenza massiccia di mezzi non conformi alle disposizioni in materia, infatti, su un totale di 17 velocipedi controllati, ben 9 sono risultati non conformi e, pertanto, i conducenti sono stati sanzionati amministrativamente e i veicoli sottoposti a sequestro ai fini della confisca. Inoltre, per quei velocipedi trasformati in veri e propri ciclomotori, sono scattate altrettante contravvenzioni sulla scorta delle disposizioni che il Codice della Strada prevede nel caso di circolazione su pubblica via, ovvero quelle concernenti la patente di guida, l’uso del casco protettivo, l’immatricolazione e quindi la targa e l’assicurazione R.C.A.

Gli accertamenti fatti si inseriscono in una serie di attività volte a garantire la sicurezza stradale in quanto le modifiche apportate, in relazione alle caratteristiche strutturali e soprattutto con riguardo all’impianto frenante della bicicletta, non capace di supportare tali prestazioni, innalzano esponenzialmente la probabilità di incidenti stradali.

Il servizio, svolto in area a traffico controllato, è stato commentato con favore da molti passanti, che hanno visto nei controlli effettuati un utile servizio ai pedoni, ed ha riscosso l’interesse dei ciclisti, tanto che taluni hanno richiesto di sottoporre a controllo il proprio mezzo. Si è riscontrato infatti che, in taluni casi, il proprietario del mezzo non era stato informato dal rivenditore delle sue specifiche caratteristiche e, pertanto, non aveva provveduto alla necessaria immatricolazione e ad ogni altra necessaria incombenza. 

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Redazione Catania

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