Chiara Ferragni: l’agenzia a cui si era affidata per ripulire la sua immagine dà le dimissioni

Chiara Ferragni sempre più sola. Abbandonata nella vita privata, abbandonata in quella professionale. Da Fedez, agli sponsor, fino a chi, addirittura, era stato ingaggiato per risollevarla dopo le conseguenze provocate dallo scoppio dello scandalo dei pandoro Balocco.

La collaborazione tra l’influencer, che proprio in queste ore si trova negli States, e il gruppo trevigiano di reputation management Community, fondato e guidato da Auro Palomba, è giunta al termine. 

Una, in estrema sintesi, la ragione principale che trapela a microfoni spenti della separazione: una divergenza di vedute e di idee da portare avanti per la gestione del difficile tema della reputazione. Non si tratterebbe però di un divorzio dai toni accesi, ma di una decisione presa da entrambe le parti. In ogni caso, la linea di Community è quella del no comment. 

Ed è di appena un paio di giorni fa la notizia della perdita di un altro accordo di collaborazione, quello con Pantene, di cui Ferragni era testimonial dal 2016. In precedenza, l’Antitrust aveva inflitto alle sue società Fenice e Tbs Crew una sanzione di oltre un milione di euro per una presunta pubblicità ingannevole legata alla vendita del Balocco Pink Christmas (udienza del suo ricorso è fissata al 17 luglio). Negli ultimi mesi, oltre a non essere stata confermata nel Cda di Tod’s, anche altre collaborazioni importanti si sono interrotte, da Pigna a Safilo, che ha chiuso il rapporto per una linea di occhiali, e poi, ancora, Coca Cola, che non ha dato seguito allo spot previso per fine gennaio e mai uscito.