Con la graduale ripresa del turismo, vi sarà una crescente domanda di attività turistiche all’aria aperta e basate sulla natura
Marghera, 19 maggio 2021. Con l’approvazione del Decreto Riaperture ripartono dopo oltre un anno di sofferenza tutto il comparto turistico e le filiere collegate: bar, ristoranti, luoghi di villeggiatura, viaggi, eventi all’aperto. La pandemia ha provocato cambiamenti che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Ora che il peggio sembra essere passato, non si può comunque non fare i conti con scenari completamente mutati. Nuove esigenze, nuove modalità, nuove abitudini di vita che in qualche modo hanno segnato in maniera indelebile le consuetudini con le quali si è vissuto sino a prima del Covid 19.
Vanno ripensati molti settori della economia e del rapporto con il territorio. Uno di questi, fondamentale per il Veneto, è rappresentato dal comparto turistico appunto, che si è dimostrato un vero e proprio asset su cui articolare il programma di ripresa per moltissime piccole e medie imprese dell’economia della regione.
«La filiera turistica è stata tra le più colpite dalla pandemia se si consideri che il turismo rappresenta uno degli elementi trainanti dal punto di vista economico della regione – commenta il Presidente CNA Veneto Alessandro Conte –. Nell’attesa di una estate all’insegna delle riaperture e delle vacanze, il Covid ci ha dimostrato quanto sia necessaria una profonda analisi per rivedere la mentalità che ha sostenuto il turismo negli ultimi decenni. I dati del 2020 e le attese per il 2021 dimostrano che si dovrà puntare ad un tipo di turismo meno “spinto” ma egualmente di qualità; più a misura d’uomo e a “chilometro zero”, potenziando e valorizzando l’offerta di quei territori ricchi di natura, arte e storia e sui patrimoni delle città d’arte che rappresentano il plus ed un indiscusso prestigioso biglietto da visita del Veneto in tutto il mondo, e prima di tutto per l’Italia.»
(Elaborazione dati Centro Studi Sintesi)
Nel 2020 il movimento turistico complessivo si è dimezzato fino a 50%. In Italia il 2020 è stato l’anno peggiore mai registrato e le prospettive di ripresa sono caute; in Europa i numeri del turismo dovrebbero migliorare a partire dalla seconda metà del 2021, anche se i livelli pre-Covid si raggiungeranno con tutta probabilità non prima del 2023. In Veneto vi è stato un ritorno degli italiani, contestualmente al crollo degli arrivi degli stranieri. Nei mesi di agosto e settembre 2020 in Veneto sono stati registrati molti più turisti italiani rispetto l’anno precedente. C’è stata una maggiore presenza rispetto al 2019 agosto e settembre e questo ha in qualche modo frenato la caduta prevista a inizio anno che si avviava al 70% e che invece si è arrestata al -50% rispetto al 2019.
Questa lettura dei cambiamenti della domanda turistica può comunque fornire alcune indicazioni importanti per delineare che turismo sarà quello del 2021 e nei prossimi anni. Nonostante il Covid, nel 2021 il 55% degli italiani andrà in vacanza: di questi, più del 67% sceglierà località italiane. Come accaduto l’anno scorso, nel 2021 i flussi turistici si concentreranno prevalentemente nei mesi estivi. Nell’anno della pandemia e degli spostamenti brevi, il ricorso all’auto per i viaggi è passato dal 57% al 74%. Il Covid ha dimezzato il ricorso alle agenzie: nel 2020 il 74% delle prenotazioni sono state fatte direttamente. Il passaggio ad un turismo «orientato al valore» è fondamentale per la sopravvivenza, poiché le forme di turismo che si concentrano sull’incremento del numero di visitatori sono destinate a non funzionare più dopo la pandemia (fonte Unioncamere-Isnart).
Con la graduale ripresa del turismo, vi sarà una crescente domanda di attività turistiche all’aria aperta e basate sulla natura; saranno privilegiate le esperienze di «viaggi lenti», che stanno guadagnando un interesse sempre maggiore. Riscoprire il turismo a chilometro zero è il volàno che può far ripartire nuovamente il comparto e con esso tutte le maestranze e le professionalità collegate: Artigianato, Eno-gastronomia, Ospitalità.
Il binomio Artigianato-Turismo, ed il valore dell’artigianato per questo contesto con il suo patrimonio culturale sono tra i focus di una Convenzione-Quadro firmata di recente tra Università Ca’ Foscari Venezia- Dipartimento di Management, CNA Veneto e CISET (Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica), per una collaborazione nei settori della ricerca, dell’informazione scientifica e della sperimentazione didattica.
La Convenzione, che avrà durata di tre anni, mira a conseguire un più stretto collegamento tra turismo e artigianato attivando progetti di ricerca per valorizzare al massimo il potenziale turismo-artigianato e la valorizzazione del territorio. Si articolerà attraverso la collaborazione tra gli Enti nell’ambito della ricerca, della informazione scientifica e della sperimentazione didattica con focus sulle imprese del territorio, realizzata nell’ambito di progetti di ricerca, elaborazione di tesi da parte di studenti o dottorandi, attività di didattica innovativa, attività di divulgazione e convegnistica. Tra i temi prioritari la competitività delle imprese sui mercati internazionali; le sinergie sviluppabili tra Turismo, Cultura, e Digitalizzazione; i nuovi modelli di business; la formazione e lo sviluppo delle risorse umane; le problematiche connesse all’accesso al credito e la prevenzione delle crisi d’impresa.
«La collaborazione del Dipartimento di Management con CNA e CISET – spiega Michele Tamma, Professore Associato Dipartimento Management Università Ca’ Foscari Venezia e Presidente CISET – nasce dalla volontà di lavorare insieme negli ambiti della competitività delle imprese artigiane sui mercati internazionali e delle sinergie sviluppabili tra i settori turistico, culturale e digitale; dei nuovi modelli di business e le connesse esigenze di formazione e di sviluppo delle risorse umane. Risulta infatti indubbia l’importanza del contributo dell’artigianato alle ecologie produttive e sociali che danno vita ai nostri territori. L’artigianato artistico e le eccellenze, in particolare, sono una parte del patrimonio culturale e della capacità di offrire accoglienza ed esperienze di visita uniche nelle nostre destinazioni. Lo sviluppo di iniziative che aumentino la conoscenza di questo mondo, che stimolino l’innovazione e la costante rigenerazione di questo patrimonio, particolarmente in questo momento difficile ma sfidante di ripartenza, è fondamentale.»
«È opportuno che si vada ad approfondire un nuovo modo di fare turismo – conclude il Segretario CNA Veneto Matteo Ribon – perseguendo un sempre più stretto legame tra turismo e artigianato, due realtà che non possono prescindere l’una dall’altra, in particolare per la nostra regione.»
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