COLDIRETTI: ALLARME NUTRIE, PROBLEMA SERIO, NON SOLO PER GLI AGRICOLTORI.

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16 Marzo 2021  – Per gli agricoltori Coldiretti la nutria rappresenta un grave problema già da parecchi anni. Nonostante l’intervento della Regione con il decreto n. 1545 del 10 ottobre 2016 inerente Piano Regionale Triennale Nutria, per il  suo contenimento, controllo ed eventuale eradicazione, già prorogato e valevole fino a giugno 2021, il problema è più che mai allarmante e colpisce tutta la provincia di Venezia da nord a sud, dal Portogruarese, a Jesolo e Cavallino Treporti ma anche Chioggia e Cavarzere.

“Molti degli argini sono completamente franati- afferma Stefano Lionello segretario di zona di Cavarzere- e a differenza degli altri anni, le nutrie ora stanno arrivando anche in centro città”. “Le sponde dei canali sono completamente rovinate, tanto da costringere l’intervento del Consorzio di Bonifica per la sistemazione, con ingenti spese che ricadono su tutta la collettività. Mi chiedo se sia necessario che succeda un’alluvione prima che si affronti questo problema in modo sistematico,” afferma Andrea Pegoraro presidente di sezione Coldiretti Portogruaro e consigliere del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale, denunciando una situazione ormai insostenibile di cui deve prendere coscienza non solo chi vive in campagna. Problematica questa, che riguarda tutti i Consorzi di Bonifica non solo quello a nord della provincia.

La nutria vive a stretto rapporto con l’acqua, quindi la si ritrova di più nelle vicinanze di canali, fiumi e stagni; ma arriva tranquillamente in terraferma ed in mezzo ai campi coltivati alla ricerca di cibo. Si tratta di un mammifero che si potrebbe confondere tranquillamente con un castoro, è lunga più di un metro, può arrivare a pesare sino a 10 kg ed alta 40 cm. Essa è ormai colonizzata lungo la rete idraulica di bonifica della provincia di Venezia tanto che si stima la presenza di diverse decine di migliaia di capi e la situazione sta peggiorando quotidianamente.

E’ pericolosa non solo dal punto di vista del rischio igienico sanitario derivante dal fatto che la nutria può trasmettere la leptospirosi, pericolosa malattia trasferibile all’uomo, ma in particolare per il danneggiamento della rete idraulica, mettendo a rischio la stabilità e l’integrità degli argini di canali e fiumi con l’aggravarsi del problema in questi ultimi anni di piogge torrenziali. “Presidio la mia campagna da anni, afferma Michele Borgo, presidente di sezione di Cavallino Treporti- rispetto pedissequamente la normativa e ne catturo diverse all’anno (la normativa prevede che se ne possano catturare e seppellire 20kg ad ettaro) ma il problema è per le grandi estensioni di terreno che non consentono un  controllo semplice o per i terreni demaniali dove nessuno agisce. Lì si assiste ad un proliferare di roditori, portando a danni consistenti ai terreni”.

Dal 2016 dopo anni di pressing da parte di Coldiretti, la Regione aveva affrontato il  problema con un piano organico ed una strategia comune coinvolgendo tutte le Amministrazioni  predisponendo sia una formazione adeguata, sia anche delle indicazioni per la cattura dei roditori e per il loro smaltimento.” Per la provincia di Venezia il problema è drammatico- sottolinea il presidente di Coldiretti Venezia, Andrea Colla- per questo chiediamo che venga valutato un nuovo piano di intervento più incisivo che tenga conto dei gravi danni causati dal roditore, sia sulle arginature che sui raccolti.”

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Redazione Venezia 1

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