Colpo da un milione di euro a casa di un ex gioielliere: misura cautelare nei confronti di 3 uomini

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Nella giornata di ieri la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo toscano, nei confronti di 3 uomini di 30, 35 e 58 anni, indagati per una violenta rapina messa a segno lo scorso 24 febbraio a Firenze, nel quartiere di Novoli, nell’abitazione di un ex gioielliere di 70 anni: il bottino si aggirerebbe intorno al milione di euro. 

Secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile fiorentina, che ha seguito le indagini sull’accaduto, quella sera almeno 4 malviventi, tutti travisati con un cappellino di lana e la maschera chirurgica, si erano appostati sotto casa dell’anziano pronti ad entrare in azione.

Appena l’uomo è rientrato nel suo appartamento è stato colto di sorpresa da due malviventi che si sono spacciati per poliziotti, mostrando anche un falso distintivo. 

Nonostante il malcapitato avesse capito subito di non trovarsi di fronte a veri agenti, non ha avuto neanche il tempo di reagire: in pochi attimi è stato accerchiato da quattro persone che, dopo averlo immobilizzato e percosso, lo hanno trascinato con forza dentro la sua abitazione, strappandogli di mano le chiavi di casa. 

Una volta entrati, i rapinatori sono andati a colpo sicuro e hanno aperto la cassaforte portando via il tesoretto che l’ex gioielliere custodiva tra le sue mura: 190.000 euro in contanti e svariati monili (tra i quali anche orologi) per un valore di circa 800.000 euro.

Nella circostanza la vittima ha riportato anche delle evidenti lesioni, ovvero un trauma cranico facciale con 15 giorni di prognosi.

Sulla base di quanto emerso, i rapinatori si sarebbero spostati senza telefonini al seguito, comunicando verosimilmente con delle ricetrasmittenti. In questo modo pensavano forse di rendersi irrintracciabili agli occhi degli delle Forze di Polizia, ma queste “accortezze” non sono state sufficienti.

Subito dopo l’episodio, gli agenti della sezione Reati contro il Patrimonio si sono messi infatti subito sulle tracce dei rapinatori passando al setaccio migliaia di fotogrammi estrapolati dal sistema di videosorveglianza cittadino e riuscendo così ad individuare due autovetture che proprio la sera della rapina si erano spostate intorno al luogo del delitto in un orario compatibile con il colpo. 

Gli investigatori hanno poi effettuato una serie di complessi accertamenti tecnici che, attraverso l’incrocio di elementi emersi nel corso dell’inchiesta, hanno consentito di individuare tre uomini, un padre con i suoi due figli, che avrebbero materialmente utilizzato quei mezzi. 

Durante le indagini preliminari i sospettati sono stati anche sottoposti ad una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Firenze, che ha permesso di acquisire ulteriori elementi indiziari a carico degli stessi. Sono in corso ulteriori indagini per individuare il quarto componente del gruppo criminale.

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Redazione Firenze

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