Contrabbando gasolio, un catanese a capo del traffico. 4 arresti, sequestrati 2,5mln di euro

I finanzieri del Comando Provinciale di Messina stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 4 persone e procedendo ad oltre 20 perquisizioni e al sequestro di 2,5 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta che ha sgominato un’associazione a delinquere che gestiva il contrabbando di prodotti petroliferi.
L’indagine, coordinata dalla Procura guidata da Maurizio De Lucia, ha permesso al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle e il personale della Dogana di scoperchiare un giro di gasolio agricolo formalmente destinato agli agricoltori, che di fatto arrivava a terzi , prevalentemente autotrasportatori. Al centro dell’inchiesta è finita una società siciliana che opera nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi. Il risparmio di imposta sarebbe stato di 2mln 496.117 euro. I clienti occulti, fondamentalmente autotrasporti, acquistavano il gasolio a circa 0,80 centesimi al litro.

L’organizzazione del traffico era composta da un materano, naturalizzato catanese, S.G., classe 76, responsabile dell’approvvigionamento del gasolio dai depositi fiscali, adesso agli arresti domiciliari; dal barcellonese G.M., classe 74, titolare di una ditta di commercio al dettaglio di carburanti con sede a Novara di Sicilia. Ingagato anche un autotrasportatore palermitano D.A.A., 61 anni.

Il sistema faceva capo a un organizzatore, amministratore di fatto di una società attiva nel commercio di prodotti petroliferi, con sede a Francavilla di Sicilia: Il titolare M.A., 55 anni, anconetano di origine ma siciliano di adozione che, già colpito da fallimento per altra impresa dello stesso settore, è finito agli arresti domiciliari. A capo della new company il 55enne ha posto un prestanome, il siciliano T.L., 57 anni: per lui misura interdittiva all’esercizio degli uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese.