De Luca associa Miccichè alla mafia: “E’ lui uno dei capi della cupola politica” (VIDEO)

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“La banda bassotti si sta scannando, è una faida”.

Così Cateno De Luca.

L’ex sindaco di Messina, adesso candidato alla presidenza della Regione siciliana col suo movimento Sicilia Vera, in un video su Facebook non le manda a dire, così come è nello stile che lo caratterizza.

L’attacco deciso è nei confronti del centrodestra siciliano; all’interno, secondo il politico peloritano, è in corso una resa dei conti.

“Miccichè ha bruciato anche Raffale Stancanelli e sta andando avanti col suo vero disegno: Patrizia Monterosso, direttrice della Fondazione Federico II, presidente della Regione”, dice riferendosi al presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) e coordinatore regionale di Forza Italia.

“Miccichè voleva fare il presidente del Parlamento siciliano ma questo poteva essere possibile se la presidenza della Regione non venisse assegnata a Forza Italia e se il presidente non fosse stato palermitano. Questo dice il manuale Cencelli della cupola”.

Dichiarazioni pesanti, con tanto di accostamento alla mafia, a Cosa nostra con quel “Questo dice il manuale Cencelli della cupola”.

“Ora Miccichè – aggiunge – ha cambiato strategia non vuole fare più il presidente del Parlamento siciliano vuole fare l’assessore ai Beni culturali. Si è fissato con questa cosa perchè tutta l’esperienza con la Monterosso, con la fondazione Federico II, l’ha portato a innamorarsi della cultura. Il quadro è: Musumeci fuori, Patrizia Monterosso presidente e se io entro in questo gioco mi fanno fare il presidente dell’Assemblea regionale siciliana oppure il vicepresidente della Regione. Questo è lo scacchiere su cui mi hanno invitato a fare una riunione domani”.

Ma non basta. Dopo la pubblicazione del video, De Luca è tornato alla carica con un altro post al vetriolo.

“MICCICHE’ CONDIZIONA IL QUADRO POLITICO SICILIANO DA 30 ANNI”

Titola a caratteri cubitali e poi scrive: “La lite tra Musumeci e Miccichè nasce per questioni di “cutra”( interessi di bassa cucina), non si sono fatti bene i conti. Nella spartizione di incarichi e poltrone secondo il manuale Cencelli siciliano qualcosa evidentemente non è andata come avrebbe dovuto. Miccichè ha sempre gestito il potere e sentirgli dire così come ha fatto ieri, nel corso del workshop per il primo anniversario di attività del Polo Meccatronica Valley a Termini Imerese, che lui non ha mai governato è stato imbarazzante, onestamente mi sono vergognato per lui. Miccichè da 30 anni comanda la Sicilia. Lui ha sempre condizionato il quadro politico siciliano. Lui ha sempre avuto il quadro della spartizione delle poltrone siciliane. Il fallimento politico degli ultimi 30 è ascrivibile ai presidenti che si sono succeduti, agli assessori, ma in particolar modo ai capi della cupola politica”.

“E Miccichè è uno dei capi della cupola politica”.

Ribadisce, evidenzia, sottolinea alla fine…

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Redazione Nazionale

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