Il Governo, ieri è entrato nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, e lo ha fatto con la presenza del premier Mario Draghi e della Guardasigilli Marta Cartabia.
La presenza del premier e della Ministra si è resa necessaria dopo le violenze che sono state denunciate all’interno dell’Istituto Penitenziario e dopo l’ordinanza emessa nei confronti di alcune guardie penitenziarie da parte del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (leggi qui la vicenda)
La presenza del presidente del Consiglio, Mario Draghi e della Ministra Cartabia segna un punto importante e dà un segnale forte al sistema carcerario e all’intero territorio che, in questo momento si sente devastato, sgomento e soprattutto frammentato.
“Oggi siamo qui non per celebrare trionfi. Venire in questo luogo oggi – ha detto Draghi dal carcere di Santa Maria Capua Vetere – significa guardare da vicino per iniziare a capire. Quello che abbiamo visto negli scorsi giorni ha scosso nel profondo le coscienze degli italiani. Le indagini in corso stabiliranno le responsabilità individuali”.
La cosa fondamentale che ha riferito il presidente Draghi è che “la responsabilità collettiva è di un sistema che va riformato. La Costituzione Italiana sancisce all’Articolo 27 – prosegue – i principi che devono guidare lo strumento della detenzione: le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato“.
Ma anche la Ministra Cartabia che all’indomani dell’ordinanza del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha parlato a maggior ragione di “tradimento della Costituzione“.
“Mai più violenze – ha sottolineato la Ministra Cartabia – Quello che è avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono atti di ingiustificabile violenza e intimidazione. E occorre procedere subito ad assunzioni nel personale delle carceri. Servono più fondi e più impegno nella formazione permanente, in particolare per la polizia penitenziaria che deve accompagnare il detenuto nel percorso di rieducazione”.
E ancora la Ministra Marta Cartabia, con una piena riflessione al premier Mario Draghi, al termine della visita al carcere campano di Santa Maria Capua Vetere ha sollecitato la necessità di far sì che questa sia l’occasione “per far voltar pagina al mondo del carcere”.
L’altra faccia della medaglia, però viene rappresentata dalla garante dei detenuti della Provincia di Caserta, Emanuela Belcuore che dal suo canto ha raccontato: “la donzelleta vien dalla campagna in sul calar del sole col suo fascio dell’erba e reca in mano un mazzolin di rose e viole, – recita così la poesia Il Sabato del Villaggio. La stessa atmosfera si respirava oggi al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Prato rasato, nessuna busta d’immondizia adiacente ai reparti, sezioni pulite e profumate. Tutti di un’eleganza indiscussa, da matrimonio. Di quelli veramente belli però, quelli che ti fanno sognare, sperare in un futuro migliore, in una svolta, soprattutto dopo le parole della Ministra Cartabia e del Presidente Draghi, davvero incisive e concrete. Mancava la sposa, però. Nessuna delegazione di detenuti invitata al cerimoniale, nessun familiare.
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