Emergenza cenere Catania e paesi etnei, Porto: “Attendiamo finanziamenti per comprare attrezzi per riutilizzo”

Le continue eruzioni dell’Etna e le conseguenti cadute di cenere nei paesi etnei e a Catania prolungano l’emergenza anche sotto il profilo della sicurezza nelle strade, oltre che sotto quello della pulizia delle strade.

A ogni caduta di cenere nell’Etna o evento piovoso che si registra nel capoluogo etneo e nella parte settentrionale della provincia si ripropongono i problemi relativi allo sversamento verso Catania di tutto il contenuto e dell’otturamento dei tombini.

Per questo motivo abbiamo sentito l’assessore alla Protezione Civile del Comune di Catania, l’ingegnere Alessandro Porto, che ha sottolineato come le difficoltà siano evidenti, ma anche come la sinergia con la Protezione Civile Regionale sia sempre in primo piano.

“A Catania e nei paesi etnei – afferma Porto – le difficoltà allo stesso livello ci sono soprattutto quando i tombini si intasano. Alle due della notte in cui la cenere è caduta assieme al dirigente della Protezione Civile, Marco Romano, abbiamo attivato il Comitato Operativo Comunale e alle 3 le spazzatrici della Dusty erano già in azione per asportare la cenere. La Polizia Municipale e la Protezione Civile si sono occupate invece della gestione della viabilità. Stiamo aspettando due finanziamenti da 5 milioni di euro rispettivamente dalla Regione e dal governo nazionale per comprare degli attrezzi per riutilizzare la cenere per scopi economici e anche per l’edilizia. Sia noi che i comuni dei paesi etnei siamo in continua sinergia con la Protezione Civile Regionale”.

Riguardo alle recenti dichiarazioni dell’assessore all’Ecologia del Comune del capoluogo etneo, Fabio Cantarella, riguardo alla rimozione della cenere, Porto afferma: “Sono d’accordo con lui, la cenere non va soffiata perché si leva da un luogo, ma si va a far finire in un altro“.