“Questa legislatura sarà la più a destra, è un rammarico profondo ma anche uno stimolo a continuare a lottare. Nei prossimi giorni riuniremo gli organi di partito per accelerare il percorso che porterà a un congresso”.
Sarà “un congresso di profonda riflessione, sul concetto di un nuovo Pd che sia all’altezza di questa fida epocale, di fronte a una destra che più destra non c’è mai stata. Assicurerò con spirito di servizio la guida del Pd fino al congresso a cui non mi presenterò da candidato”, ha detto il segretario del Pd.
“I numeri dimostrano che l’unico modo per battere la destra era il campo largo, non è stato possibile non per nostra responsabilità”.
Quello di Azione è stato “fuoco amico” come dimostra “la candidatura di Calenda nel collegio di Emma Bonino, che ha finito per aiutare l’elezione della candidata di destra”.
“Oggi il Pd, pur con un risultato insoddisfacente, ma è il secondo partito del Paese e il secondo gruppo parlamentare e la prima forza di opposizione”, ha aggiunto Letta.
“Il problema non era il campo largo. Ma non averlo avuto. Divisi si perde tutti. La destra entra a Palazzo Chigi e deve riflettere chi per 3 anni non ha fatto altro che picconare in maniera ossessiva e miope questa idea e in genere la cultura unitaria del Pd. Organizziamoci come ha indicato ancora oggi Enrico Letta, per i prossimi appuntamenti a cominciare dalle prossime amministrative e Regionali”, così in un post il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
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