La delibera in oggetto, ha spiegato Sabadin, è legata al cambiamento della normativa nazionale e alla previsione da parte dell’Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente di un nuovo metodo tariffario in materia di rifiuti per omogeneizzare la determinazione delle tariffe Tari a livello nazionale per l’anno 2020. Deve considerarsi, poi, che il Comune non ha ancora approvato il Piano Economico Finanziario secondo le prescrizioni contenute nella delibera dell’Autorità e che è poi intervenuta la norma nazionale che concede ai Comuni di confermare per il 2020 le tariffe Tari 2019 e procedere poi alla determinazione dei costi secondo le indicazioni dell’Autorità, entro la fine dell’anno. La differenza tra i costi derivanti dal Piano Economico Finanziario approvato a fine anno e quelli 2019 saranno poi determinata e si procederà ad un eventuale conguaglio, da chiedere al massimo in tre annualità. In questo modo il Comune intende valorizzare ogni possibile risparmio di spesa del corrente esercizio finanziario e non appesantire per il 2020 le tariffe Tari e il bilancio, già condizionato da una forte riduzione delle entrate in conseguenza dello stato di emergenza.
La legge ha poi previsto delle agevolazioni per le utenze non domestiche che a seguito dell’emergenza Covid sono state interessate da periodi di chiusura. Le tariffe vanno perciò determinate tenendo conto di tali agevolazioni, una materia su cui il Comune non ha potestà di intervento, riducendo la parte variabile della tariffa in base ai giorni di chiusura.
Per la presidente Mirra poco c’è da dire rispetto all’atto deliberativo, mentre va ribadita la difficoltà della riscossione, un capitolo su cui il Comune dovrebbe svolgere un’azione più incisiva. Su questo aspetto la dirigente Sabadin ha ricordato che è stata messa in campo un’azione di aggiornamento degli elenchi dei contribuenti.
La delibera è stata quindi rinviata all’esame del Consiglio in programma domani e dopodomani.
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