“Il mio calvario ospedaliero è finito nel 2017 – racconta Filomena -. Ho subito 30 interventi, dieci solo per ricostruire le palpebre. Non so se posso mostrare una foto, è un po’ forte, perché io voglio far capire una cosa, se questi sono maltrattamenti in famiglia, io vorrei dire…”.
Si interrompe così mentre mostra la fotografia del suo volto mentre era ricoverata in terapia intensiva subito dopo l’aggressione.
Parole, quelle della donna, accompagnate dall’applauso e la standing ovation dalla platea.
Sono le 4 del mattino e Filomena Lamberti, a Salerno, sta dormendo nel suo letto.
Ha sonni agitati. Dopo trent’anni di matrimonio con un marito molto violento ha deciso di divorziare. I tre figli maschi sono grandi, possono andare per la loro strada. È il 28 maggio 2012.
È la prima donna, in Italia, aggredita e sfigurata in questo modo
Dopo di lei molte altre donne sono state massacrate dall’acido: “Purtroppo sì. Ma, per fortuna, oggi i colpevoli vengono puniti nel modo giusto – denuncia – Mio marito è stato condannato solo a diciotto mesi per lesioni gravi in famiglia. Ne ha scontati quindici. Meno di un mese dopo l’aggressione il processo era concluso. Ci furono rito abbreviato e patteggiamento. Io ero ancora in terapia intensiva. Non sono stata mai vista, né ascoltata da nessuno, nemmeno dall’avvocata di fiducia che nominai”.
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