Fotovoltaico: un bilancio del 2023 e prospettive per il 2024

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Il fotovoltaico ha continuato a guadagnare terreno in Italia nel corso del 2023, consolidandosi come una delle fonti più promettenti e sostenibili. Un’accelerazione significativa, come gli stessi dati testimoniano, anche se l’anno potrà riservare ancora sorprese, visto che non è ancora giunto al termine. Manca infatti l’ultima analisi trimestrale del GSE (Gestore dei servizi energetici) che si occupa di studiare e riportare un’immagine accurata di quale sia l’andamento del fotovoltaico nel Belpaese nell’arco di dodici mesi. Al momento, considerando i primi 9 mesi del 2023 (quindi fino a settembre compreso) i numeri dicono 280 mila impianti fotovoltaici installati sulla Penisola, per una potenza di circa 3,5 GW. Ma il dato più significativo dice 1,5 milioni di impianti in funzione, + 23% rispetto alla fine del 2022. Insomma, una stagione da incorniciare per il fotovoltaico, caratterizzato da una crescita esponenziale che con buona probabilità non si arresterà neanche nei prossimi anni.

I numeri del successo

Stando sempre al report pubblicato dal GSE intorno a metà novembre, ci sono altri aspetti da mettere in luce. Uno su tutti è che la crescita ha riguardato praticamente tutto il Paese: la maggior parte delle regioni ha vissuto questo trend positivo, anche se le migliori performance si registrano nel Settentrione e nelle Isole. A essere predominanti in Italia soprattutto gli impianti fotovoltaici domestici, con il 46% della potenza installata, seguono il settore industriale (30%), terziario (20%) e agricolo (4%). Sicuramente a contribuire sono stati gli incentivi legati ai Superbonus diffusi dal Governo negli ultimi anni, capaci di spingere la popolazione ad adottare il fotovoltaico come fonte energetica prediletta per alimentare la propria abitazione. Rispetto alla posizione in cui i pannelli si trovano, il 31% della potenza degli impianti in esercizio risulta installata a terra, il restante 69% su edifici, tetti o altre coperture.

Fotovoltaico: le ragioni dello sviluppo e la situazione in Europa

Se le politiche governative, sotto forma di sgravi fiscali e tariffe agevolate, hanno stimolato gli investimenti privati, ci sono altri fattori che hanno concorso all’ascesa del fotovoltaico nel 2023, in primis gli sviluppi tecnologici, tra cui la scelta di utilizzare materiali innovativi come semiconduttori ibridi organici-inorganici per incrementare l’efficienza degli impianti. Miglioramenti che, insieme alla diminuzione dei costi per produrre nuove installazioni e la produzione sempre più su larga scala, hanno reso il fotovoltaico alla portata di tutti. E poi la possibilità di stoccaggio grazie alle batterie di accumulo che consentono di immagazzinare l’energia prodotta durante le ore di picco solare per l’utilizzo in momenti in cui il sole non c’è, come di notte o in caso di brutto tempo. Anche in Europa il fotovoltaico ha spopolato quest’anno: il segno più rispetto al 2022 compare davanti alla capacità produttiva degli inverter (aumentata del 14%), la produzione di celle solari (cresciuta da 1,4 GW a 2 GW) e soprattutto la produzione di moduli fotovoltaici (circa 14,6 GW, + 59% rapportati al 2022). L’associazione SolarPower Europe ha collocato il mercato italiano del fotovoltaico sul podio, al terzo posto con 4,9 GW di nuova potenza installata, dietro solo alla Germania, che ha segnato un nuovo record con 14,1 GW e Spagna con 8,2 GW.

Obiettivo 2024: crescere, crescere, crescere

Se l’anno che sta per volgere al termine si è rivelato indimenticabile per il fotovoltaico, nel 2024 la strada seguita non subirà particolari deviazioni, anzi, l’intento è quello di far continuare a passo spedito la transazione energetica nel segno di questa fonte rinnovabile. A renderlo evidente l’azione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha stanziato 200 milioni di euro per consentire nel 2024 e nel 2025 l’acquisto e l’installazione gratuita di impianti fotovoltaici. Non per tutti, ma solo per chi rispetterà determinati requisiti di reddito: nuclei familiari con Isee inferiore a 15 mila euro e nuclei familiari con Isee inferiore a 30 mila euro ma con almeno quattro figli a carico. Limitazioni per accedere al bonus chiamato Fondo Reddito Energetico poste anche sul tipo di impianto fotovoltaico, che dovrà rispettare precise caratteristiche. L’installazione dovrà avvenire su coperture o superfici di proprietà del nucleo interessato, e la potenza potrà essere di minimo 2 kW e di massimo 6 kW. A beneficiare del nuovo incentivo potranno essere soprattutto regioni del Sud Italia, proprio per cercare di colmare quel gap che, nonostante i buoni riscontri avuti nel 2023, continua a esserci con le località del Nord. L’80% delle risorse verrà stanziato in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La diffusione capillare del fotovoltaico comporta naturalmente la costante formazione di figure professionali che sappiano come destreggiarsi nel settore, che realtà come Gruppo Mossali hanno già dimostrato di possedere nel suo organico. Su tutte il progettista di impianti fotovoltaici e l’energy manager: il primo configura la soluzione tecnica di impianto più adatta in base alla superficie disponibile, ai consumi energetici del cliente e delle sue esigenze specifiche. Senza l’installatore però, specializzato nel montare e avviare gli impianti connettendoli alla rete elettrica, oltre a occuparsi di eventuali manutenzioni, il suo operato risulterebbe incompleto. Più improntato all’aspetto commerciale e alla vendita, l’energy manager consiglia i potenziali clienti verso la scelta migliore d’acquisto in base alle esigenze che intendono sopperire. Senza queste figure e aziende specializzate, il presente e il futuro del fotovoltaico non sarebbero così rosei.  

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Bruno Giacobbe

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