L’avevano visto mentre fuggiva dalla residenza familiare, visibilmente sconvolto, dopo un litigio con suo padre, che successivamente è stato trovato senza vita. E ora, dopo esser stato latitante per diverse ore, è stato detenuto. L’accusa rivolta a Matteo Menzo, il ragazzo di ventidue anni che era ricercato dalle autorità, riguarda l’omicidio di suo padre, Gaetano, di 58 anni. Questa decisione è stata presa dal procuratore Salvatore Interlandi. Il giovane si trovava vicino alla questura e era pronto a costituirsi; gli agenti lo hanno persuaso a recarsi in caserma.
Gaetano Menzo è stato ucciso a coltellate nella sua abitazione, nel centro storico di Enna. Il cadavere è stato scoperto da un fratello della vittima, che lavora nella stessa impresa edile di famiglia, e da un altro collaboratore, che non vedendolo arrivare a lavoro sono andati a casa del titolare dell’azienda.
L’uomo d’affari si trovava occupato presso un cantiere nelle immediate vicinanze della sua residenza, motivo per cui aveva optato per rientrare a casa per il pranzo. Matteo, il figlio, era stato osservato allontanarsi dalla dimora in uno stato evidente di turbamento dopo un alterco con suo padre e risultava essere oggetto di ricerca da parte delle autorità di polizia.
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