Genova, tre fiaccolate verso la Radura della Memoria: l’ultimo atto della giornata della memoria “per non dimenticare”

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Genova – L’ultimo atto di una giornata lunga, della memoria. La commemorazione per ricordare le 43 vittime, in questo secondo anniversario del crollo di Ponte Morandi, si sono concluse con le tre fiaccolate, organizzate nella notte, al calare delle prime tenebre. Tre fiaccolate che, partendo dai tre quartieri simbolo di Certosa, Sampierdarena e Cornigliano, tra il ponente e la Valpolcevera, per  raggiungere la Radura della Memoria, il parco ‘inaugurato’ al mattino, con la cerimonia privata davanti ai parenti delle vittime.

Manifestazioni sempre silenziose, composte, private e pubbliche, quelle di ieri, per ricordare chi ha perso la vita ingiustamente e per far capire che non si deve dimenticare.

L’abbraccio ideale del corteo ricorda le vittime, le centinaia di sfollati, i disagi subiti dalla zona dai commercianti, è partito all’incirca alle 21.15 interessando gli angoli che hanno assorbito le maggiori ripercussioni negative o che hanno visto distruggere le proprie emozioni, la propria vita. Un appuntamento per la cittadinanza, a piedi o in bici, non solo da Genova, ma da diversi angoli d’Italia, da Trieste, Novara fino al Sud. Tanti da Rivarolo, la parola chiave è, unica per tutti, emozione.

Tra le persone in marcia alcuni parenti delle vittime, provenienti da tutta Italia, che hanno deciso di fermarsi a Genova per seguire le celebrazioni fino alla fine, ma anche tanti abitanti dei quartieri vicini al ponte Morandi: persone che fino a due anni fa non avevano nulla in comune, ma che ora si ritrovano unite, intime, nel ricordo.

Le tre fiaccolate: i partecipanti

Alle fiaccolate, oltre ad alcuni rappresentanti dell’associazione degli sfollati, del comitato ‘Oltre il ponte c’è’, e di altre associazioni, oltre che le istituzioni, anche tante famiglie, e moltissimi bambini: tutti hanno camminato con la mascherina di protezione per via delle normative anti-Covid.

Le tre fiaccolate: sotto i rami dei 43 alberi

Infine, le tre fiaccolate si sono radunate sotto il nuovo ponte, nella Radura della Memoria, sotto i rami dei 43 alberi che simboleggiano le vite spezzate di 43 persone. Dopo un breve discorso, l’ennesimo appello alla giustizia e alla verità per il crollo, è stata intonata “Alleluja“, di Leonard Cohen. L’ultimo gesto, della lunga giornata della memoria, il lancio di 43 palloncini bianchi nel cielo, tra centinaia di persone.

Egle Possetti: anche lei insieme alla fiaccolata

“Essere in mezzo alle persone, sentire il loro affetto tangibile, è una cosa molto bella” – ha detto Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, che ha partecipato alla fiaccolata partita da Certosa.

A volte le parole non bastano.

Allora servono le emozioni.

Quelle che bruciano dentro.

Perché a volte la stessa emozione che ti spezza il cuore è anche quella che te lo guarisce, in ognuno degli interminabili momenti delle oltre 24 ore della giornata della memoria.

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Milena Sala

Giornalista Day Genova Day La Spezia

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