Giorgia Meloni contro l’utero in affitto: “I figli non sono prodotti da banco, è un reato universale”

Dopo il viaggio istituzionale in Libano, dove Giorgia Meloni ha fatto visita ai militari italiani giocando a calcio balilla, la Premier è tornata in Italia e alla conferenza sulla natalità “Per un’Europa giovane” ha affrontato il controverso tema della gestazione per altri (GPA), pratica nota anche come maternità surrogata o in modo più dispregiativo utero in affitto. Secondo il Presidente del Consiglio la GPA alimenta un mercato transnazionale e viene spacciato per atto d’amore, aggiungendo che l’utero in affitto è una pratica disumana e che i figli non possono diventare prodotti da banco.

“L’utero in affitto diventi un reato universale”

La Commissione Giustizia della Camera circa un anno fa aveva adottato il testo di legge per rendere la GPA un reato universale, quindi punibile anche per quelle procedure effettuate fuori dall’Italia. Chi si rivolge a questa pratica potrebbe incappare in sanzioni fino a un milione di euro e fino addirittura a 3 anni di carcere.

La legge fu approvata dalla Camera a luglio, ma ora è ferma al Senato. Tuttavia la Meloni è intenzionata a far diventare la proposta di legge un reato universale. La Meloni ha poi parlato della natalità, demonizzata per decenni poiché si è raccontato che compromette la libertà, la carriera e la bellezza della donna.

“La genitorialità? Demonizzata come se fosse un concetto arcaico”

Ha poi detto che la stessa genitorialità è stata demonizzata, come se fosse un concetto antico da superare. Alcune tesi, che lei ha definito folli, sostengono addirittura che fare meno figli è necessario per preservare l’ambiente.

Anche parlare di mamma e papà sembra un atto rivoluzionario, ma ha ricordato che per fare un figlio servono un uomo e una donna. Pur affermando la necessità di riconoscere le pari opportunità per tutti, ha ribadito che non si possono cancellare i ruoli di padre e madre nella società attuale.

Infine la Meloni ha ricordato che l’Italia ha investito 2,5 miliardi per garantire benefici per le famiglie italiane a sostegno della natalità.