Lo chef Giorgione ‘apre’ a insetti e carne sintetica: “Io dico sì, c’è gente che muore di fame”

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Giorgio Barchiesi, un abile chef originario di Roma, ha raggiunto l’età di 67 anni e ha ottenuto una notevole fama sui vari canali social. Dopo il notevole successo dei suoi contenuti video, ha assunto il ruolo principale nel programma televisivo denominato “Giorgione: Orto e Cucina”. Recentemente, il celebre chef ha concesso un’intervista al quotidiano Corriere, esponendo anche le sue opinioni riguardo agli insetti e alla carne prodotta sinteticamente.

L’intervista del cuoco Giorgione

Tuttavia, Giorgione sottolinea nell’entrevista di non identificarsi come un influencer, bensì come un esperto culinario. Successivamente, riguardo alla sua fama, dichiara: Sono consapevole del fatto che è una responsabilità grossa. Anzi a volte inquietante. Non ho mai studiato comunicazione e sedici anni fa non avrei scommesso un centesimo sulla vita che sto facendo adesso. E soprattutto non voglio fare l’influencer, non vendo niente se non me stesso. Una volta una marca di acque minerali mi offrì 70mila euro per inserire uno spottone alla fine di un video in cui dicevo che tale acqua faceva digerire. Ma ho declinato”.

Detto questo il successo è arrivato in maniera fortuita. Sedici anni fa aprii il ristorante per caso. Avevo fatto una festa a casa con amici e amici di amici comuni. Alcuni di loro avevano un ristorantino in un borghetto a Montefalco, in Umbria: mi si è accesa una lampadina, loro volevano lasciar perdere e allora l’ho rilevato”.

La carne sintetica e gli insetti

Successivamente, dopo aver discusso della politica dei prezzi del suo ristorante, che prevede un fisso di 36 euro per un vasto menu, lo chef Giorgione conclude l’intervista affrontando il tema della carne sintetica e degli insetti. La gente muore di fame e quando la gente muore di fame bisogna che tiriamo fuori più cibo possibile. La carne sintetica? Non è sintetica. Quella della carne sintetica è una bufala. Nasce da una trasformazione in laboratorio, nasce comunque da cellule animali. Chi ci dice che questa carne non possa essere buona? Per di più sarebbe prodotta senza inquinare. E la stessa cosa vale per gli insetti. Perché dire «no» a priori? Ripeto, ricordiamoci che c’è gente che muore di fame, che il cibo è cosa seria, che in tempi di guerra ci si mangiava i ratti”.

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Redazione Nazionale

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