Gratta e vinci da mezzo milione conteso tra due ex amiche pontine, rinviata ancora l’udienza in Tribunale

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Non si riesce a mettere la parola fine alla querelle in atto esattamente da 15 anni che vede coinvolte due persone, una volta amiche, che hanno vinto mezzo milione di euro con un Gratta e Vinci a Latina, precisamente in una tabaccheria di via Fabio Filzi. Una battaglia legale che ha subito un nuovo rinvio e che blocca la vincita per le due contendenti.

Udienza Civile a Roma

Come raccontato dai colleghi di Latina Oggi, pochi giorni prima di Natale, davanti ai giudici della Corte d’Appello di Roma, era fissata l’udienza civile per decidere il destino di 250mila euro, l’esatta metà della vincita, che è sotto sequestro da quasi 15 anni.

Processo Civile in Sospeso

Mentre sul fronte penale la vicenda è giunta al termine con una sentenza di non doversi procedere a causa della prescrizione per il reato di appropriazione indebita, sul fronte civile la partita è ancora aperta. Dal 2018, il procedimento ha subito varie interruzioni, tra cui cambi di giudici, l’emergenza Covid e difetti di notifiche, e l’ultima udienza è stata nuovamente rinviata a marzo.

Congelamento dei Soldi

I 250mila euro sono stati “congelati” per 15 anni e rischiano di perdere ulteriore valore una volta concluso il processo. La Corte d’Appello ha recentemente disposto un nuovo rinvio a marzo, prolungando l’attesa e l’incertezza sulla destinazione del denaro.

Procedimento Lungo e Complesso

L’iter del procedimento è stato definito lungo e tortuoso, con la Corte di Cassazione che ha ordinato l’invio degli atti a un’altra sezione della Corte d’Appello di Roma. La complessità della situazione emerge dalla rivalità tra le due ex amiche vincitrici.

Rivalità tra le Vincitrici

Una delle vincitrici rivendica il diritto alla totalità della vincita, sostenendo di aver messo i soldi per comprare il biglietto. Dall’altra parte, l’amica afferma che avevano fatto un patto di dividerlo tutto in caso di vincita, citando la frase “Se vinciamo steccamo” riportata nelle carte dell’inchiesta.

Processo Civile Senza Pace

Per la fine del processo civile, sembra non esserci pace. Da 15 anni, un piccolo tesoretto è rimasto sotto chiave, simbolo di un’attesa legale che continua ad allungarsi senza una conclusione definitiva. La parte civile è rappresentata dall’avvocato Renato Giugliano.

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Lidano Orlandi

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