Il centro storico di Vittoria nelle mani di una baby gang. Emergenza educativa denunciata dal coordinatore antibullismo dell’Asp

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Il centro storico di Vittoria è già da qualche anno zona off limits per chi vuol fare una passeggiata in serenità. Anziani e ragazzini sono spesso presi di mira da giovani maleducati, che gridano, sporcano, lanciano petardi, inveiscono contro i passanti.

“Ho letto con molta attenzione e con altrettanto rammarico la denuncia pubblica del coordinatore antibullismo dell’Asp di Ragusa, Giuseppe Raffa, a proposito dell’emergenza educativa che insiste tra le vie Bixio, Milano, Favore e Firenze a Vittoria – afferma il segretario dell’associazione Reset Vittoria, Alessandro Mugnas – dove, a causa della presenza di una baby gang, si registrano episodi penalizzanti nei confronti dei più deboli, coetanei e anziani. Fanno esplodere mortaretti e petardi e non hanno rispetto per niente e per nessuno. Una vera e propria emergenza educativa, tra l’altro in uno dei cuori della nostra città, che non si può sottacere e che, anzi, deve spingere a richiedere l’intervento delle varie agenzie educative operanti sul territorio affinché si possa contenere il fenomeno da un lato e dall’altro cercare di risolverlo”.

Quello che un tempo era il “quadrilatero bene” di Vittoria è diventato pericoloso e a completo appannaggio di questi giovani bulletti, che saranno gli adulti di domani. Ma che tipo di adulti? Perchè nessuno fa niente o si pone il problema?

“si tratta di una situazione molto delicata che investe prima di tutto la sfera genitoriale. E’ materia che deve essere necessariamente approfondita – aggiunge Mugnas – ma è fin troppo evidente che da qualche parte si deve cominciare, intanto prendendo atto di quello che è un problema non da poco, un serio problema, anche per l’età preadolescenziale di questi potenziali bulli. La Vittoria che dobbiamo immaginarci per il futuro deve essere una città che non deve più lasciare spazio a situazioni di questo tipo ma che, piuttosto, deve essere tollerante con tutti. Altrimenti non ne usciamo più. E sarà come il cane che si morde la coda. Un circuito vizioso. E da genitore non posso non esprimere tutto il mio rammarico perché è il fallimento di tutto un tessuto sociale che ci riguarda nel complessivo e da cui non possiamo esimerci rispetto alla necessità di avviare percorsi risolutivi. Siamo veramente in difficoltà ed è opportuno che dalle analisi, adesso, si passi agli interventi concreti. Del resto, chi, sin da piccolo, è abituato a mancare di rispetto, è evidente che, molto probabilmente, proseguirà lungo questo percorso anche da grande con tutte le conseguenze che ciò potrà comportare. Insomma, una situazione che è destinata ad essere monitorata con la massima attenzione”.

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Angela La Terra

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