L’ultimo dell’anno? No semplicemente il giorno prima del “lockdown”

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Covid 19 sta tirando fuori da noi il meglio e il peggio.

Non credevo. Non immaginavo che un virus potesse fare tanto. E soprattutto non credevo che sarebbe diventato così difficile comunicare.

C’è una rabbia che perseguita tutti che fa sempre più paura.

Difficilmente ci si siede, anche a distanza, a parlare per cercare di comprendere le posizioni altrui.

C’è chi la pensa in un modo e chi in modo diametralmente opposto.

Eppure, nessuno cerca di comprendere che fra i due estremi c’è quella necessaria via di mezzo che rende la vita sostenibile e riconducibile verso quel senso civico che ormai stiamo sempre più perdendo.

Le immagini di ieri sera, il giorno prima della “zona rossa”, hanno fatto il giro del web.

Ragazzi. Adulti. Perchè non solo i ragazzi hanno il desiderio di libertà (permettetemi di dire che la voglia di libertà ce l’abbiamo tutti, nessuno escluso, neanche quelle persone che per tutelarsi, al momento, cercano di non uscire di casa). Insomma in tanti e senza distinzione d’età ieri sera sono scesi per le strade.

A Napoli, come a Caserta. Sembrava l’ultimo dell’anno. Premetto che sto facendo cronaca e sto raccontando i fatti, non mi ergo nè a giudice nè a vittima.

Non pretendo di avere la ragione in tasca e non accuso nessuno. Cerco solo di capire. Cosa che dovrebbero fare in tanti.

Il fatto che ieri sera in molti si siano riversati in strada cercando di “godere degli ultimi” momenti di “libertà”, forse si è determinato perchè c’è qualcosa che non ha funzionato.

Una comunicazione fallace (e anche in questo caso non do la colpa a nessuno, nè ai giornalisti nè alla politica, perchè non sono nella posizione di giudicare nessuno), che non è riuscita a trasmettere il “senso comune”, forse perchè lo abbiamo perso, forse perchè si è nascosto nella confusione.

Essere in zona rossa, certo vuol dire avere delle limitazioni e anche e soprattutto non potersi fermare in strada e formare “capannelli” (così si chiamavano una volta quelli che oggi, ci piace tanto definire, assembramenti) e questo probabilmente ha fatto scattare quel desiderio di “ultima volta prima di … “

Eppure questo ha creato disordine tanto che sono dovute intervenire pattuglie delle forze dell’ordine per disperdere le persone aggregate, ma si sa, non sempre il messaggio arriva chiaro a “chi non vuol sentire”.

Che dire. Ognuno di noi reagisce come può e in base a quelle che sono le proprie esperienze.

Quello che però c’è da dire è che più trasportiamo in giro questo virus, almeno così sembra, più tempo staremo distanti gli uni dagli altri.

Ed io personalmente mi sono già un pò stancata. A dire il vero, un bel pò.

Voi no?

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Giovanna Giaquinto

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