Quello con cui di nuovo è stata trascinata nell’aula del tribunale così come è avvenuto lo scorso 29 gennaio.
Nulla è cambiato nella gestione della detenuta italiana in Ungheria, davanti alla corte per la nuova udienza del processo in cui è accusata di avere partecipato all’aggressione di tre militanti di estrema destra a Budapest.
La 39enne docente milanese ha già trascorso 13 mesi nel carcere della capitale magiara, dove oggi è presente anche un gruppetto di estremisti di destra che ha minacciato i legali e gli amici della donna quando hanno raggiunto il tribunale.
Fra la quindicina di italiani presenti per sostenere Ilaria Salis c’erano, insieme con alcuni esponenti di Giuristi Democratici, anche il leader di Sinistra Democratica Nicola Fratoianni e Zerocalcare, il noto fumettista aretino che non ha partecipato alla scorsa edizione del Lucca Comics perché la kermesse era patrocinata anche dall’ambasciata israeliana.
“Stai zitto o ti spacco la testa”, hanno urlato.
“Ci aspettavano e ci hanno insultato e minacciato in ungherese, Ci hanno fatto delle riprese con i telefonini, ci hanno ripreso e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando” ha raccontato l’avvocato Eugenio Losco.
Il tribunale di Budapest ha poi respinto la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria. Ilaria Salis, quindi, resta reclusa in carcere.
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