Hanno appiccato il fuoco ad un cumulo di materassi per protesta all’interno del centro migranti, causando ingenti danni e permettendo ad alcuni di loro di fuggire. E’ successo ieri all‘hotspot di Pozzallo, ma per fortuna non ci sono state conseguenze gravi: tutti in salvo i circa 120 ospiti, una ventina i minori presenti. Dei 36 migranti fuggiti durante l’incendio, 7 sono già stati ripresi. Attualmente nella struttura ci sono 78 migranti dopo che nella notte 20 persone sono state spostate nella struttura di accoglienza di Cifalì sempre nel ragusano.
“Ci vuole più attenzione verso una particolare categoria di immigrati, quelli tunisini, che scappano dai propri paesi non per fame ma per mettere in atto attività a delinquere”, dice il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna , che rivolge un accorato appello alle istituzioni di polizia. “L’attività di quarantena per contatti con positivi li costringe a stare troppo a lungo in isolamento. E’ chiaro che i disordini si creano solo quando in struttura arrivano ceppi di migranti di nazionalità tunisina. Si dovrà studiare al più presto una soluzione”.
“Reputiamo di una gravità eccezionale quanto accaduto ieri all’hotspot di Pozzallo. In un momento simile, la rivolta dei migranti rischia di scatenare una vera e propria bomba a orologeria sul piano prima di tutto sanitario alla luce dell’emergenza Covid-19”, aggiunge il presidente sezionale Confcommercio Pozzallo, Giuseppe Cassisi. “Occorre rivedere i sistemi di sorveglianza – continua Cassisi – non si possono continuare a correre di questi pericoli. Neppure ammissibili possono essere ritenute le condizioni in cui operano le forze dell’ordine, abbandonate a sostenere rischi molto elevati. La problematica della gestione dei migranti risulta essere caricata completamente sulle loro spalle e tutto ciò non può essere. Chiediamo interventi concreti e immediati. L’episodio di ieri a Pozzallo dimostra che non c’è tempo da perdere”. Interviene anche il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, il quale sostiene che “a Pozzallo la situazione è diventata incandescente. E anche se trascorrono giorni senza che non se ne senta parlare, episodi del genere poi rilanciano in tutta la loro gravità una questione che merita di essere affrontata con gli strumenti adeguati. Occorre una politica dell’immigrazione degna della situazione e di questo particolare momento storico. Con tutti questi rischi non si può andare avanti. Sollecitiamo azioni concrete”.
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