Avellino – “Ancora una morte bianca, ancora un incidente sul lavoro in Irpinia. E’ accaduto lo scorso 27 luglio a San Michele di Serino. A perdere la vita un operaio 59enne originario del Serinese, impegnato in un cantiere edile in via Satrano. I carabinieri, attraverso i rilievi, stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto per accertare eventuali responsabilità alla base della tragedia. Ma non si tratta di tragedia. Un infortunio e un infortunio mortale, hanno sempre una colpa per inosservanza, per elusione delle norme e delle misure sulla sicurezza”.
Il segretario generale della Filca-Cisl Irpinia/Sannio, Giovanni Lo Russo, interviene dopo il drammatico evento registrato a San Michele di Serino e chiede con forza maggiori controlli da parte delle istituzioni. “Con la ripresa dell’attività, c’è un fortissimo aumento degli incidenti nei cantieri, spesso mortali. Solo una settimana fa a Scampitella è morto un operaio in un cantiere mobile per giunta in un lavoro di scavo per la posa della fibra ottica in un cantiere non edile.
La smania del profitto e la fretta di completare le opere non possono mettere in discussione la sicurezza e la dignità dei lavoratori.
L’edilizia resta il settore più a rischio – sottolinea Lo Russo – con il 20 percento delle vittime. Senza risorse per gli ispettorati del lavoro, senza il riconoscimento del ruolo della bilateralità, e soprattutto senza l’introduzione di strumenti come la patente a punti, prevista dal Testo unico sulla Sicurezza ma non ancora entrata in vigore, continueremo a piangere il sacrificio di lavoratori edili.
Si riprendano le attività del CLES (Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso) a cui partecipano le forze dell’ordine, l’Asl e l’Ispettorato del Lavoro per incidere seriamente sulla prevenzione degli infortuni, sul rispetto contrattuale e sulla sicurezza, e il coinvolgimento degli enti bilaterali, Cassa edili e Centro Formazione e Sicurezza, e in Prefettura si stabilisca l’Osservatorio sulle costruzioni. È un primo argine da istituirsi subito.
Che la battaglia per la sicurezza nei luoghi di lavoro, e nella peculiarità del lavoro edile, sia ancora ardua e che vada condotta primariamente sulla formazione continua, sull’osservanza delle misure e dei dispositivi già previsti, dunque sulla repressione di comportamenti illeciti ma pure sulla prevenzione per condotte corrette e che vedono – conclude – sempre impegnati le parti sociali, lo testimonia quest’ultima tragedia. La nostra vicinanza alla Famiglia.
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