Alle prime luci dell’alba di oggi la drammatica vicenda del tentato omicidio e successivo suicidio di Brindisi. Sono indagati due medici, invece, su un altro dramma avvenuto a fine gennaio nel Salento. Un 53enne, originario di Latino, morì in casa dopo un intervento chirurgico per l’asportazione della cisti. Ora, la Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta su questa misteriosa morte. CI sarà un’autopsia che farà ulteriore luce sulla vicenda, ma intanto il Pm ha iscritto i due medici, che hanno tenuto in cura la vittima in quel periodo, sul registro degli indagati. La riesumazione della salma del 53enne avverrà nella giornata di lunedì e subito dopo il medico legale Alberto Tortorella eseguirà l’esame autoptico. I risultati dell’esame si conosceranno entro i prossimi 60 giorni. Il medico legale dovrà ricostruire la dinamica dei fatti e verificare eventuali responsabilità da parte dei due medici. Le indagini hanno preso il via dalla denuncia dei familiari della vittima che ora rappresentano l’accusa. La drammatica vicenda viene ricostruita nell’intero atto che parte il 24 giugno 2020 con il 53enne che, affetto da fibrillazione atriale, si sottoponeva ad un intervento per l’installazione di un defibrillatore. Secondo i famigliari, però, questo non avvenne e, intanto, l’uomo assumeva un farmaco per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica, come disposto dal proprio cardiologo.
Si passa, così al 28 gennaio scorso. Il 53enne si sottopone ad un intervento chirurgico per l’asportazione di una cisti al braccio sinistro, presso lo studio privato di un dermatologo. Quest’ultimo richiede al paziente di confrontarsi con il proprio cardiologo per verificare la compatibilità dei farmaci già assunti con quelli che avrebbe dovuto prendere in vista dell’intervento previsto. Lo specialista, come lamentato dai denuncianti, ha comunicato solo con un messaggio di interrompere l’assunzione dell’anticoagulante, 48 ore prima dell’intervento. L’intervento durò trenta minuti, l’uomo ritornò a casa, ma qui accusò un malore che non gli lasciò scampo. Il 53enne divenne violaceo e accusò forti fitte al torace. I suoi figli chiamarono subito il 118 e arrivò prima un’ambulanza, poi un’auto medica. Ma per lui non ci fu nulla da fare ed il suo cuore cessò di battere. Ora, starà alla magistratura cercare di risalire alle ragioni di questa morte misteriosa ed improvvisa. Indagati i due medici che si difenderanno nelle sedi opportune.
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