Ricerche della piccola Kata a Firenze, la mamma “impazzisce” e beve candeggina. Carabinieri convinti di una cosa

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Continuano senza sosta le ricerche della piccola Kataleya, per tutti Kata, scomparsa in condizioni misteriose sabato pomeriggio mentre giocava nel cortile dell’ex hotel Astor, occupato dalla sua famiglia.

La mamma Kathrina, che svolge lavori di pulizie nelle case, al suo ritorno non ha trovato la bambina e ha subito capito che c’era qualcosa che non andava e ha deciso di denunciare la scomparsa.

La mamma di Kata beve candeggina: tentativo di suicidio o gesto dimostrativo?

Kathrina si è quindi recata in Procura per raccontare la sua versione dei fatti, indicando alcune persone che secondo lei potrebbero essere coinvolte nel sequestro.

Poi, una volta rientrata in casa, ha ingerito della candeggina e, soccorsa dall’1-1-8, è stata trasportata all’ospedale Careggi dove è stata ricoverata. Non è in pericolo di vita ma non è ben chiaro se il suo è stato un reale tentativo di suicidio o solo un gesto dimostrativo. Anche un’amica della donna peruviana a causa di un malore è stata trasportata in ospedale e sembra che sia in buone condizioni.

Lo stesso padre della bambina, attualmente detenuto in carcere, ha tentato il suicidio. Domenica mattina infatti ha ingerito del detersivo, ma è stato sottoposto ad una lavanda gastrica e adesso sta bene. I carabinieri ritengono che l’uomo non sia comunque coinvolto nella sparizione della bimba e anche i suoi parenti, che non abitano a Firenze, stanno collaborando per le indagini.

A che punto sono le indagini?

Continuano senza sosta le ricerche dei carabinieri che nella giornata di ieri hanno effettuato controlli e sopralluoghi in uno stabile vicino al palazzo dove abita la piccola.

Coinvolti anche i vigili del fuoco che hanno usato droni e termocamere, capaci di rilevare la temperatura umana a distanza, ma al momento senza risultati.

Reattiva anche la risposta del volontariato che ha schierato sul campo 94 squadre con 225 volontari che hanno proseguito le ricerche nei parchi e nei giardini delle zone circostanti al luogo della sparizione.

I carabinieri purtroppo hanno poco in mano al momento, ma si sta facendo sempre più strada l’ipotesi che si tratti di sequestro a scopo estorsivo.

Ormai è quasi esclusa l’ipotesi che la bambina si possa essere allontanata da sola poiché, in tal caso, qualcuno l’avrebbe vista o qualche telecamera di videosorveglianza l’avrebbe ripresa prima o poi.

Ultimamente un’amica della madre ha ricevuto la telefonata di un uomo che ha detto: “Ho io la bambina”, ma gli inquirenti ritengono con ogni probabilità che si tratti di un mitomane.

Come riferisce Il Fatto Quotidiano Gabriele Vitagliano, generale dei carabinieri, ha indagato sulle altre famiglie presenti nello stabile, ma non sembrano coinvolte nella sparizione di Kata.

La mamma della bimba aveva indicato un sospetto ma, come ha spiegato lo stesso Vitagliano, “lo ha fatto sulla base di una valutazione di buonsenso ipotizzando che la sparizione della figlia potesse essere collegata a litigi dentro l’ex albergo. È una pista che stiamo seguendo ma non ci sono né un nome né elementi di riscontro”.

L’unica cosa che al momento sembra quasi sicura è che la bambina è stata rapita, poiché non è ipotizzabile che si sia allontanata da sola senza che nessuno l’abbia vista.

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Redazione Nazionale

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