Julius Kivimaki: arrestato l’hacker più ricercato d’Europa

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Un genio malvagio al servizio dell’illegalità, ricercato ovunque e finalmente catturato. Arrestato Julius Kivimaki, l’hacker più ricercato in tutta Europa.

Aleksanteri Tomminpoika, il nome vero del 27enne è stato beccato in Finlandia, dove è stato condannato a sei anni e tre mesi di carcere per aver ricattato oltre 33mila persone minacciando di diffondere i loro dati sanitari.

Dati sensibili, che riguardavano, nella maggior parte dei casi, alla salute mentale dei pazienti ricattati, oltre a vicende, anche segrete e inconfessabili, della loro vita privata.

Una volontà criminale che si faceva beffe delle vittime, visto che poi divulgava lo stesso i dati sul Dark Web, su un forum in cui si firmava col lo pseudonimo ransom_man, anche dopo avere ottenuto le somme estorte.

Con conseguenze tragiche, visto che alcune delle vittime violate della loro intimità resa pubblica si sono poi suicidate schiacciate dalla vergogna.

Le vittime erano i pazienti del Vastaamo, un centro privato finlandese specializzato in assistenza psicologica. Si è impossessato delle informazioni contenute nei file sulle sedute di analisi e ha contattato i pazienti via mail: “Se non pagate diffondo le vostre informazioni”.

Il criminale prima aveva tentato di ricattare i vertici del centro, che, però, non avevano ceduto. Così, è passato ai pazienti, profittando delle loro condizioni di forte debolezza.

Kivimaki, nickname Zeekill, già da ragazzino faceva operazioni di hackeraggio, mettendo a segno decine di attacchi informatici. La prima condanna l’aveva infatti avuta a 17 anni per oltre 50mila reati. Eppure non è mai stato arrestato. La pena ricevuta all’epoca, due anni con sospensione, era caduta nel nulla. E il giovane Zeekill ha quindi potuto continuare ad agire indisturbato. Fino a mettere a segno l’operazione Vastaamo.

Quanto alla struttura di cura, è stata chiusa e il suo fondatore condannato per non aver protetto la privacy dei suoi pazienti. 

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Redazione Nazionale

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