Lettera aperta: Rigassificatore nel porto di Piombino

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Lettera aperta                                  
Al Commissario Straordinario Eugenio Giani

​​​​Al MITE Ministero per la transizione ecologica

Al Prefetto della Provincia di Livorno

​​​Al Sindaco del Comune di Piombino

​​​Al CTR della Toscana

​​​Ai Vigili del Fuoco di Livorno

​​​Al Presidente della AdSPdel Mare Tirreno Nord Ovest

​​​Alla Capitaneria di Porto di Piombino

La notizia ha fatto il giro del mondo in pochi minuti: “27 Settembre: enorme emissione di energia è stata registrata durante la notte tra domenica e lunedì a sud est dell’isola danese di Bornholm, con massima probabilità indotta da qualche forma di detonazione.  Il gas fuoriuscito dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 sta ribollendo in superficie nel mare Baltico, agitando aree di mare che vanno dai 200 metri ai 1000 metri di diametro. “

E’ stato un susseguirsi di notizie giornalistiche che parlano di   reciproche accuse tra potenze coinvolte nel conflitto europeo e di possibili volute manomissioni agli impianti per la fuoriuscita di gas.

Questo “evento” non ha fatto altro che alimentare le preoccupazioni che da mesi esplicitiamo a codeste Autorità. Si sta combattendo una guerra alle porte dell’Europa e collocare in un piccolo porto, come quello di Piombino, circondato da strutture di servizio, infrastrutture, abitazioni, frequentato da milioni di passeggeri, una nave per gassificare 5 miliardi di mc con navi gasiere in continuo movimento, non può che destare timori. Gli stessi Enti chiamati a dare pareri hanno chiesto nei giorni scorsi,per tali motivazioni, integrazioni al progetto della Soc. Snam srl e le relative risposte per la protezione da attentati sono state secretate e rimandate a progetto approvato.

Ci rivolgiamo di nuovo a tutti codesti Spettabili Enti e Autorità,poiché ognuno ha, per il proprio ruolo istituzionale, responsabilità sulla salute e integrità della popolazione.

Chiediamo al Commissario di Governo, visto l’aggravarsi delle tensioni e degli eventi di guerra vicini ai nostri paesi, come potrà garantire la totale sicurezza della nostra comunità? Come potrà proteggerci dagli eventuali e non auspicati effetti consequenziali?Come assumersi tali responsabilità? Temiamo che per la particolare ubicazione prevista del rigassificatore, risulterebbe difficile, se non impossibile, mitigare le conseguenze di eventuali atti terroristici, come pure quelle di eventuali incidenti rilevanti.

Gli altri Organi e Autorità tenuti a “vigilare” sulla sicurezza delle persone in ambito provinciale, come potranno assumersi una tale responsabilità?

Si consideri che, oltre alle problematiche connesse agli eventi bellici, con le analisi sul piano di sicurezza provvisorio che la Snam srl  ha essenzialmente  circoscritto all’impianto e con la mancanza di analisi incidentali interni ed esterni al porto, attribuita dal DM 9.5.2001 al Comitato di gestione della Autorità portuale (che invece ritiene non di sua  competenza), al Prefetto non verranno forniti dati utili per predisporre il piano di emergenza esterna, pur prevista dalla legge sui grandi rischi decreto 105 del 2015 che ha recepito la direttiva Seveso III.

Abbiamo scritto più volte a codesti Enti, ci dispiace per la nostra insistenza, ma riteniamo che questa vicenda sia troppo delicata poiché l’impianto sottoposto alla legge sui grandi rischi non è previsto in alto mare, ma in un porto città.  Rivolgiamo al Commissario di Governo istanza perché sospenda la procedura initinere affinché il progetto sia rivalutato nella sua interezza non essendo stata fatta, almeno non ci risulta, una approfondita analisi preventiva di fattibilità con l’obiettivo primario di salvaguardare la salute e l’integrità delle persone. Una procedura di Valutazione di impatto ambientale difficilmente avrebbe condotto, secondo noi, a pareri favorevoli. 

 Auspichiamo che gli Enti e le Autorità in indirizzo, per le loro competenze e responsabilità, avvertano il bisogno, nonostante termini previsti dal decreto 17 maggio convertito in legge, di avere a disposizione più tempo per approfondimenti, dal momento che a nostro avviso i termini detti sono ordinatori e non perentori.

Siamo cittadini impegnati in questa vicenda che ha visto la nostracomunità, suo malgrado, protagonista di attenzioni della politica, del giornalismo e delle Istituzioni.

Sarebbe inoltre auspicabile un incontro con Codesti Enti da parte di una rappresentanza di cittadini, nello spirito collaborativo che ha animato l’interessamento di gran parte della città.

Il Comitato Salute Pubblica Piombino Val di Cornia

La Piazza Cal di Cornia

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Barbara Noferi

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