Il proprietario di una mega villa di Barcellona del valore di 18 milioni tra il 2015 e il 2018 aveva dato in locazione la struttura ad Arda Turan, giocatore turco che in quegli anni ha militato proprio nel club blaugrana. Lui e pochi altri potevano permettersi una villa così lussuosa e costosa, quindi il proprietario era convinto di aver fatto un affare. Non l’ha pensata così quando Arda Turan, oggi allenatore, gli ha consegnato la villa con danni ingenti di circa 230.000 euro.
Secondo il proprietario Arda Turan negli anni di soggiorno nella villa avrebbe dato vita a orge scatenate e atti di vandalismo senza freni. Per riparare i danni arrecati è stato necessario sborsare 230.000 euro. L’intera vicenda con i relativi dettagli è stata raccontata a El Periódico de España e il proprietario ha mostrato oltre 500 foto che documentano gli ingenti danni provocati dall’ex calciatore turco.
La casa si trova a Esplugues de Llobregat, una zona molto esclusiva, e ha 7 camere da letto, 9 bagni, un soggiorno da 100 mq, una sala cinematografica insonorizzata, una sala da golf virtuale, un garage capace di contenere fino a 8 auto e una piscina a sfioro con vista su Barcellona.
Insomma un immobile da sogno, uno dei più esclusivi e lussuosi della Catalogna, che Arda Turan avrebbe distrutto durante i suoi 3 anni di permanenza. In particolare si parla di 16.000 euro di danni agli infissi, 23.000 al giardino e 64.000 alla cucina.
Come ha spiegato il padrone di casa Arda Turan, quando non era a casa, consentiva tranquillamente agli amici di usufruire della villa dove ci sarebbero state orge scatenate durante le quali le grandi tende venivano usate come altalene sessuali.
Il proprietario ha poi raccontato delle bruciature di sigaretta visibili ovunque, anche sui mobili. Inoltre, durante le partite di calcio, a seconda della squadra che segnava gettavano il telecomando della televisione in piscina. Non era certo un telecomando qualsiasi, dal momento che aveva un valore di oltre 1.000 euro. “Credo che ne abbiano fatti fuori 10 o 15” – ha sospirato affranto l’uomo.
La causa nel primo grado di giudizio aveva dato ragione al proprietario, ma dovrà essere rifatta daccapo per colpa di alcuni errori procedurali nelle notifiche all’ex calciatore del Barcellona.
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