L’Italia della cronaca nera. Ecco i fatti di sangue più emblematici del 2020

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Salgono i femminicidi, cresciuti verosimilmente per il forzato lockdown, e diminuiscono gli omicidi. Ma quali sono stati i casi emblematici dell’anno che sta per finire? Due tra tutti. Il primo è la tragica vicenda di Viviana Parisi e del figlio Gioele Mondello che scompaiono il 3 agosto vicino Messina, sull’autostrada per Palermo, dopo aver percorso a bordo della propria auto una galleria ed essere stati vittima di un tamponamento. Usciti dalla galleria di Pizzo Turdo, Viviana prende in mano Gioiele, scavalca il guardrail e scompare. I loro resti – Viviana sotto a un traliccio, il piccolo Gioele in una radura – vengono ritrovati dopo un mese. Non sappiamo ancora cosa sia realmente successo. Il caso ha appassionato l’Italia, ma le ipotesi in piedi sono ancora tante.

A Colleferro viene brutalmente ucciso dopo un pestaggio e senza motivi Willy Montero Duarte di soli 21 anni. Sono stati dei bulli locali, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli ( i tre da allora in carcere) e Francesco Belleggia (ai domiciliari). L’unica colpa di Willy di essere di origine capoverdiana. La ferocia del gesto è senza paragoni.

A Margno, nel Lecchese, Mario Bressi, 45 anni, strangola i due figli gemelli di 12 anni durante una vacanza, poi si uccide lanciandosi da un ponte. A Lecce Antonio De Marco, uno studente ossessionato “dalla felicità della coppia” uccide con oltre 60 coltellate Daniele De Santis e la compagna Eleonora Manta. Era stato coinquilino dei due.

Lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno vengono trovate 4 valigie con i resti, poi identificati, di Shpetim Pasho, 54 anni e della moglie, Teuta, 52 anni, scomparsi cinque anni prima e uccisi a coltellate. Viene arrestata l’ex fidanzata di Taulant Pasho, 33 anni, il figlio della coppia.

Un ginecologo viene trovato sgozzato vicino alla Stazione centrale di Milano e ancora gli inquirenti non sanno come è avvenuto l’omicidio (ma potrebbe essere anche un suicidio) né chi sia stato. Pochi giorni fa vicino a Padova un padre, Alessandro Pontin, uccide i suoi figli Francesca, 15 anni, e Pietro, 13, nel sonno, accoltellandoli. Una vendetta nei confronti della moglie da cui si era separato.

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Redazione Nazionale

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