Sabato 14 novembre ore 9 e 36. Nel sistema di comunicazione “Emergenza COVID” di ORAS, la Direzione Sanitaria immette il seguente messaggio: “ATTENZIONE. Focolaio attivo in Cardiologia, Medicina (ndr: reparto unico). Stiamo procedendo con i tamponi molecolari per il personale ed i pazienti. Mantenere separati i due reparti senza commistioni. Bloccati i ricoveri e movimenti per il reparto interessato. DH Riabilitazione Cardiologica sospeso”.
Ma com’è possibile? Si tratta dell’ospedale dedicato alla riabilitazione di alta specializzazione orgogliosamente COVID-Free.
Facciamo un passo in dietro, a venerdì 13 novembre, quando arriva il risultato positivo di un tampone richiesto per il paziente P.M. (è il paziente Zero).
P.M. era arrivato venerdì 6 novembre dalla Cardiochirurgia dell’Ospedale di Treviso; come da accordi fra ospedali prima del trasferimento viene fatto un tampone con il risultato negativo. Il paziente aveva iniziato il normale percorso riabilitativo. Dopo l’insorgenza di sintomi viene subito trasferito in Pneumologia all’Ospedale di Treviso. Sempre il giorno 13 novembre viene effettuato un tampone al paziente R. Z., che aveva passato una giornata in stanza con P.M. ed alla paziente D.A. che presentava alcune linee di febbre.
I pazienti venivano isolati, in attesa del tampone, e si iniziano ad eseguire i tamponi agli altri pazienti ed al personale in servizio. I tamponi eseguiti ai pazienti R.Z. e D.A. sono positivi. In accordo con l’ULSS si decide di creare un reparto COVID nello stesso ospedale.
Si ripristinano le scorte dei dispositivi necessari, si ridistribuiscono i pazienti in modo da ridurre le possibilità di contagio e si prosegue nell’esecuzione dei tamponi. Verso le 10 di sabato sera arrivano i primi risultati da cui risultano 4 pazienti nuovi positivi e anche alcuni operatori sanitari. La notte però passa relativamente tranquilla.
È domenica 15, alle 8 di mattina sono presenti l’amministratore Delegato, la Direzione Sanitaria, i Primari interessati e l’Ufficio Tecnico. Si organizza il nuovo reparto e, lavorando tutto il giorno, si procede a dimettere i pazienti con con tampone negativo che hanno la possibilità di rientrare a domicilio.
Lunedì 16, l’Ospedale riprende la vita normale in tutti settori, mentre si conclude la suddivisone del reparto con gli interventi tecnici necessari per isolare i casi positivi.
Martedì 17 il repartino COVID è attivo ed organizzato ed ospita 15 pazienti positivi, quasi tutti asintomatici. Vi sono anche 7 operatori positivi al Coronavirus.
Prima di dichiarare la conclusione del focolaio, dovranno passare almeno 10 giorni durante i quali verranno effettuati almeno due cicli di tamponi.
Nel resto della struttura continuano regolarmente le attività ambulatoriali ed i ricoveri in sintonia e coordinamento con l’Ulss 2 “Marca Trevigiana”.
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