Ma davvero la candidatura di Di Maio a Modena è un fake news? Ecco come sono andate le cose

E alla fine, Enrico Letta smentì: Luigi Di Maio non sarà candidato a Modena. Smentisce, il segretario Pd, a social unificati, prima su Twitter e poi su Facebook, alle 20 di ieri sera, e “bolla” come fake news, come “invenzione giornalistica pura”, le voci che si rincorrono, sui media e sui social, da tutto il giorno.

Ma è davvero una fake news? E da dove nasce, eventualmente, questa “invenzione giornalistica pura”? Vediamo. Venerdì 29 luglio, cioè due giorni prima della smentita di Letta, alla Festa dell’Unità in corso a Villalunga di Casalgrande, la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, intervistata dal vicedirettore del Quotidiano Nazionale Davide Nitrosi, a precisa domanda sulla possibilità di un collegio sicuro in Emilia, risponde: “Di Maio come ministro del Lavoro nel governo gialloverde ha fatto tanti errori, agli Esteri ha fatto molto meglio, tenendo la barra, anche contro il suo stesso Movimento, nei momenti delicati. Quindi se serve al Paese sono pronta a ingoiare un rospo enorme e a farmi venire mal di testa”. Il giorno dopo, sabato 30 luglio i quotidiani locali, e poi, a catena, quelli nazionali, dedicano grande risalto all’intervista di Serracchiani e alla possibilità di una candidatura di Di Maio a Modena. Ma nessuno smentisce.

Sempre sabato 30 luglio, con un “tempismo” che dà adito a qualche interpretazione, appare, sul sito del Pd di Modena, un comunicato in cui si mettono nero su bianco i nomi dei candidati proposti dal territorio. Sembra quasi, ma questa appunto è un’interpretazione, un tentativo di mettere le mani avanti rispetto alle ipotesi che ormai circolano da ore. La nota del Pd modenese si conclude con una coda velatamente polemica: “Perché – recita in conclusione il comunicato – queste elezioni le vogliamo vincerle sul serio, mettendo in campo candidature all’altezza della sfida e in connessione con le comunità, non guardandoci l’ombelico”. Domenica 31 luglio, la Gazzetta di Modena titola: “Di Maio paracadutato a Modena. Ma nel Pd si preparano le barricate”. E ancora nessuno smentisce.

Nella stessa mattinata di domenica 31 luglio, sempre il Pd di Modena, torna sull’argomento, pubblicando su Facebook un lungo post dedicato alle candidature, corredato da una vignetta non solo polemica ma anche sfottente nei confronti di Di Maio, che poi, qualche ora dopo. La vignetta.

E dunque, non solo nessuno, né tanto meno Letta, ancora smentisce, ma addirittura il Pd modenese manifesta pubblicamente la propria insofferenza deridendo Di Maio. La prima smentita arriverà solo nel primo pomeriggio di domenica, nel corso della trasmissione “In Mezz’Ora”. ma non da Letta ma dallo stesso Di Maio: “Smentisco – dice il leader di Insieme per il Futuro – la mia candidatura a Modena”. Nel frattempo, sui social, non si parla d’altro: migliaia di commenti critici sulla pagina del segretario dem, elettori che minacciano di non votare Pd. Ma Letta ancora muto.

Alle 20 di domenica sera, dopo tre giorni dalla partecipazione di Serracchiani alla kermesse dem, finalmente arriva la smentita di Letta: “Come nasce una fakenews? Di Maio candidato a Modena. È tutto il giorno che se ne parla. Invenzione giornalistica pura”, scrive sui social il numero uno del Pd.

Perché Enrico Letta ci ha messo due giorni a smentire quella che definisce una “fake news” e che invece sembra come minimo una auto-fake news alimentata dagli stessi esponenti nazionali e locali del Pd (Serracchiani e Pd Modena)? Più di qualcuno, ma qui siamo nel campo dei sospetti e delle interpretazioni, sembra convinto che in realtà la notizia fosse più che fondata e che il leader dem sia stato costretto ad una clamorosa marcia indietro di fronte alla “rivolta” del territorio e dei militanti del partito. Della serie: ci hanno provato? Ma soprattutto, ci proveranno ancora?