La donna, che con il marito Ninni chiede da 36 anni la verità sull’assassinio del proprio figlio di appena 11 anni, critica aspramente il giornalista e scrittore Roberto Saviano che sabato sera è tornato in tv con il suo nuovo programma “Insider, faccia a faccia con il crimine”. Quattro puntate in prima serata dedicate alle organizzazioni criminali, intervistando pentiti, testimoni di giustizia e agenti infiltrati che le hanno vissute dall’interno. Saviano ricostruisce nel programma, anche grazie al materiale di repertorio, i contesti in cui la storia dei protagonisti ha preso forma.
Commentando i risultati del programma, in onda su Rai3, che ha raccolto davanti al video 941.000 spettatori pari ad uno share del 4.7%, Graziella Accetta dice sui social: “La gente non lo segue perché non ha fiducia in lui, non gli crede”. E aggiunge: “Se la stessa trasmissione fosse stata fatta da un giornalista credibile e con familiari che non si sono arricchiti, ma che hanno fatto vera lotta alla mafia, saremmo stati davanti alla tv”.
E ancora, replicando a una donna che lamenta il suo comportamento, Graziella Accetta dice: “Questo imprimere il proprio pensiero e il modo di pensare non è una bella cosa, rispetto tante altre persone che rischiano la vita senza fare pomata e stai tranquilla che io sono proprio l’ultima persona che possa favorire le mafie, e non faccio figli e figliastri”. “Saviano è l’ultima persona che possa capire e non sta proprio dalla mia parte – afferma – io sono rimasta in prima linea a Palermo a combattere e non voglio soldi. Lo faccio a titolo gratuito sempre, sai perché? Perché il sangue di mio figlio non ha prezzo e tanti anni fa ho rinunciato alla scorta, invece…lui???”.
Nella prima puntata Saviano ha parlato dei Casalesi, mentre sabato 19 febbraio si continuerà con la testimone di giustizia e parlamentare del Gruppo Misto, ex M5S, Piera Aiello, vedova di mafia che si è ribellata a Cosa Nostra denunciando gli assassini del marito. Il 26 febbraio con Giuseppe Misso, boss del Rione Sanità, oggi collaboratore di giustizia e, infine, sabato 5 marzo con l’agente della polizia italiana infiltrata in un’organizzazione criminale sotto copertura Maria Monti.
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