Il timore di un licenziamento ha lasciato spazio a un gesto di solidarietà da parte dei colleghi di lavoro. E’ la storia di Benedetto, un lavoratore dipendente di 66 anni del Gruppo Cofle.
L’uomo era ormai prossimo alla pensione, era costretto a rimanere a casa per una malattia e temeva quindi il licenziamento. Ma i titolari, su proposta dei sindacati e dei colleghi, hanno preso la decisione di sostenere economicamente i giorni di lavoro che erano rimasti e i permessi annui retribuiti. Un qualcosa che permetterà a Benedetto di raggiungere la sua pensione definitiva, prevista per il mese di febbraio del prossimo anno. La notizia è stata riportata sulla pagina Facebook dell’azienda.
La titolare dell’azienda in cui lavorava Benedetto ha spiegato sulle altre testate giornalistiche e sui social tutta la procedura seguita, soprattutto nel momento in cui lui ha informato l’azienda della sua malattia: “Ha lavorato con noi per oltre trent’anni, non potevamo voltargli le spalle. Gli è stata riservata una posizione lavorativa più tranquilla e adatta alla sua condizione di salute. La soluzione ci è stata presentata dai portavoce della Rsu, la rappresentanza sindacale unitaria. Su suggerimento della Rappresentanza sindacale unitaria, abbiamo attivato una banca delle ore solidale. Si tratta di un accordo tra azienda, sindacati e dipendenti che prevede la donazione su base volontaria e a titolo gratuito di ore di Par in favore di un lavoratore in difficoltà”. Sia i colleghi che i vertici aziendali sono riusciti ad accumulare la somma che permetterà così al 66enne di curarsi dalla malattia in tutta tranquillità in prossimità della vicina e già annunciata pensione.
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