Maltempo: allerta fino a giovedì

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Dopo il violento nubifragio che ha colpito Verona sabato sera e nel pomeriggio di ieri, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha chiesto lo stato di crisi, sia per la zona veronese che per quella di Treviso, anch’essa colpita dal maltempo di questi giorni. 

Il decreto regionale sarà ora trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di richiedere l’eventuale dichiarazione dello “stato di emergenza”, che permetterebbe ai Comuni danneggiati dal maltempo degli ultimi giorni di avviare le relative procedure di richiesta danni.

Anche Verona sta facendo la conta dei danni,  già domani i tecnici di Acque veronesi e quelli degli uffici comunali saranno in grado di quantificarli, mentre venerdì sarà la volta di palazzo Barbieri, con indagini telescopiche per certificarne lo stato di salute e gli interventi eventualmente necessari. 

Per i cittadini privati colpiti dal nubifragio, l’avvertimento è di conservare la documentazione fotografica dei danni subiti e le eventuali fatture degli interventi già affettuati. Tale materiale non deve essere per ora inviato a nessun ufficio ma sarà indispensabile qualora venisse emanato il decreto del Presidente del Consiglio sullo stato d’emergenza e quindi con il successivo stanziamento di fondi. Come già accaduto in occasione del nubifragio del 2018, il Comune darà le informazioni ai cittadini quali procedure seguire per la raccolta della documentazione e la richiesta di risarcimento.  

“Non sappiamo ancora quale sarà la risposta del Governo né la tempistica, ma in ogni caso è meglio farsi trovare pronti qualora venisse emanato il decreto per lo stato di emergenza”, sottolineato oggi in conferenza stampa il sindaco Federico Sboarina. “Anche il Comune, per la parte pubblica, sta facendo la conta dei danni subiti, domani avremo i risultati delle verifiche attuate dagli uffici comunali, venerdì le indagini saranno sul palazzo del municipio”, ha specificato Sboarina, “Ricordo ai cittadini che per ottenere eventuali risarcimenti, come già accaduto nel 2018, è fondamentale documentare nel dettaglio i danni subiti, nelle case come nelle cantine, nei negozi come nelle aree di proprietà. Nonostante la nostra città risulti in allerta gialla, dobbiamo preparaci ed essere pronti ad intervenire nell’immediato, perché non possiamo prevedere dove la bomba d’acqua andrà a colpire. Ieri, alle 14, un altro nubifragio ha messo in difficoltà parte della nostra città, ma grazie all’intervento tempestivo delle squadre di Acque Veronesi siamo riusciti a far defluire subito l’acqua evitando allagamenti all’interno di bar e negozi”.

” L’attenzione è altissima”, ha concluso il sindaco, “In caso di necessità possiamo intervenire anche in via preventiva, raggiungendo subito le zone che presentano più criticità. I lavori già programmati a partire da settembre risolveranno definitivamente i problemi riscontrati a Porta Borsari e Veronetta. Tuttavia ci sono interventi che non possono più aspettare e che pagano il prezzo di una rete fognaria vecchia cinquant’anni e che non è mai stata oggetto di lavori. Per queste zone, penso ad esempio alla parte finale di via XX Settembre, programmeremo dei lavori ad hoc da effettuare il prima possibile. Dopo tre mesi di tutt’altra emergenza, questa crisi ci penalizza proprio nella fase della ripartenza”. 

Intanto il Centro Funzionale della Protezione Civile del Veneto ha diramato la lista dei bacini idrografici a livello regionale interessati dall’avviso di criticità: il Piave Pedemontano, l’Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone, l’Adige-Garda e Monti Lessini, il Po,Fissero-Tartaro-CanalBianco e Basso Adige, il  Basso Brenta –Bacchiglione, il Basso Piave,Sile, il Bacino scolante in laguna e quello del Livenza, Lemene e Tagliamento.

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Redazione Verona

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