Nel processo il pm Letizia Cai aveva chiesto 2 anni e 6 mesi.
“È un punto di partenza, una volta che avremo letto le motivazioni impugneremo la sentenza del tribunale di primo grado”, così Giuseppe Napoleone, legale di Mario Cipollini, all’uscita del tribunale.
La denuncia della donna, piena di particolari drammatici, risale al gennaio 2017.
Tra i fatti denunciati, un’aggressione che sarebbe avvenuta nel 2012, poco prima della separazione.
Agli atti anche una conversazione con il marito registrata con il cellulare, in cui Cipollini l’avrebbe minacciata di morte: “Ti spacco tutta, ti ammazzo, sentirai il rumore delle ossa spezzate”.
Contestata a Cipollini, inoltre, un’aggressione all’ex moglie nella palestra in cui lavorava.
Di fronte al giudice nel 2019, la donna spiegò di non aver mai denunciato prima l’episodio della pistola e le altre sopraffazioni per proteggere le figlie (che all’epoca dei fatti erano minorenni) e la carriera del campione. Cipollini, difeso dall’avvocato Giuseppe Napoleone, ha sempre ribadito la propria innocenza.
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