Ha denunciato il marito per violenza, accusandolo di averla costretta ad avere rapporti sessuali ma per il PM di Benevento che ha chiesto l’archivizione delle denuncia presentata dalla donna nei confronti del marito, quello che lei chiama stupro, sarebbe in realtà “vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, nella stanchezza delle incombenze quotidiane, tende a esercitare quando un marito tenta un approccio sessuale“.
Argomentazioni che, ovviamente hanno suscitato non poche polemiche.
Violenza di genere. Codice rosso. Manifestazioni contro la violenza di genere e poi qualcosa accade che stravolge tutto. Un PM, un giudice chiamato, anzi chiamata, perché si tratta di una donna, a giudicare di una presunta violenza domestica con una sua affermazione, innesca un polverone mediatico ma soprattutto lascia sgomenti.
Immediata la reazione e l’opposizione del legale della signora, l’avvocato Michele Sarno che ha così commentato la decisione della PM: “Un ragionamento che lascia attoniti e perplessi. In trent’anni di professione non pensavo che avrei mai potuto leggere quello che ho letto. Credo che sia inaccettabile. Se una donna non vuole un rapporto, il rapporto non si consuma”.
Il caso è stato portato alla luce da Il Fatto quotidiano ed è poi stato confermato dalla stessa procura di Benevento. Che con una nota stampa ha spiegato: “l’opposizione all’archiviazione presentata dalla donna “è all’esame dell’ufficio – e inoltre, che – è assolutamente estraneo alla prassi e agli orientamenti di tutto l’ufficio ogni e qualsiasi sottovalutazione del seppur minimo approccio costrittivo nei rapporti interpersonali tra uomo e donna e in generale in quelli che involgano la libertà in generale e quella sessuale in particolare”.
La donna al momento si troverebbe presso un centro antiviolenza e secondo quanto riportato, avrebbe denunciato anche violenze da parte del marito nei confronti suoi e dei figli.
E il procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro ribadisce che “si riporta l’impegno di tutto l’ufficio in tema di violenza di genere con la costituzione, fin dal 2017, e la quotidiana operatività dello Spazio ascolto per le vittime vulnerabili e di violenza di genere e del Tavolo tecnico interistituzionale che ha già varato protocolli comuni e di rete, Direttive condivise tra ben 27 enti partecipanti, corsi di formazione per operatori e polizia giudiziaria insieme alle Università operanti sul territorio, momenti di confronto e di approfondimenti sulla violenza di genere con la cittadinanza e le scuole del territorio e facilitato l’adozione dei percorsi rosa negli ospedali del territori”.
Abbiamo fatto passi da giganti, cerchiamo ora di non tornare indietro nel tempo, quando alla donna non era data facoltà di scegliere ma poteva solo”tacere ed obbedire”.
Dopo quelli dei giorni e delle settimane scorse, altro incidente nel Salento. Uno scontro tra…
Terminata la prima settimana di Volleyball Nations League femminile, è tempo di un nuovo collegiale…
Ingredienti: una coscia di pecora o di agnellone; tre etti di salsiccia fresca; un etto…
Enna maglia nera, in controtendenza Catania e Ragusa
Non lontano dalla Prefettura, indaga la polizia
Su delega della Procura della Repubblica, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania…