9.3.2021 – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento, nei confronti di V.V. di anni 44enne, originario della Moldavia, disposta dal G.I.P. del Tribunale di Venezia.
Il provvedimento è stato preso sulla base delle risultanze investigative avviate dai militari a seguito delle denunce presentate dalla compagna, per i continui e pesanti atti di prevaricazione e violenze all’interno delle mura domestiche, che vedevano anche come vittime i figli minori della coppia, che hanno portato non solo al procedimento penale in corso, ma all’applicazione della misura cautelare di prima istanza.
La compagna succube del marito, aveva trovato la forza di denunciare la condotta violenta dell’uomo, che non paco dei precedenti comportamenti, ha posto in essere ulteriori azioni di violenza e di minaccia anche psicologiche finalizzate ad intimorire la donna e i figli, perpetrando una serie di condotte e atteggiamenti vessatori, atti di prevaricazione e violenze tale da ingenerare un costante stato di paura.
La condotta dell’uomo era letteralmente fuori controllo e si passava da continui messaggi, umiliazioni e minacce, alle vie di fatto con percosse, utilizzando tutto quello che aveva a portata di mano, compresa la proverbiale cintura dei pantaloni con tanto di fibbia.
A seguito degli accertamenti svolti dagli investigatori, veniva richiesta dal P.M e convalidata dal giudice la misura cautelare che prescrive all’uomo di abbandonare l’abitazione famigliare associato al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime, in questo periodo non semplice, vista l’emergenza in atto, dato che ora l’uomo dovrà trovare un altro “rifugio” per poter trascorrere le giornate viste le prescrizioni imposte dalle Autorità.
Il contrasto alla violenza di genere e l’ascolto delle vittime di atti persecutori rappresenta per i Carabinieri una priorità istituzionale contrastata con ogni risorsa e mezzo messo a disposizione dalla legge. Anche in questo periodo di “convivenza” forzata tra le mura domestiche non bisogna esitare e contattare i Carabinieri.
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