Orrore a Milano: giovane massacrato di botte dopo essere stato torturato

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Orrore nel milanese, dove un giovane ha fatto una fine terribile. Torturato, massacrato, poi lasciato agonizzante a morire.

Il suo cadavere è stato trovato stamani a Vanzaghello, al confine fra le province di Milano e Varese, sulla strada statale 36 che porta all’aeroporto di Malpensa.

Sul corpo della vittima, probabilmente di origini magrebine e dell’età apparente fra i 20 e i 30 anni, non c’erano documenti e sono stati trovati segni di bruciature di sigarette e di violenze, tra cui ematomi al volto e fratture alle gambe.

Probabilmente prima di essere ucciso è stato torturato con i mozziconi di sigaretta spenti sul suo volto, forse anche investito con un’auto.

Secondo le prime ricostruzione su di lui si è accanito un branco. Lo hanno pestato non col proposito di dargli una lezione ma con la volontà precisa di uccidere.

Gli agenti di polizia intervenuti sul posto pochi minuti prima delle 6, si sono trovati davanti a uno spettacolo atroce: il giovane giaceva a torso nudo sulla piazzola di sosta. Le gambe fratturate, lividi in tutto il corpo e il volto tumefatto. Chi ha picchiato, ha fatto anche di più: avrebbe acceso delle sigarette per poi spegnerle sul viso della vittima. La mattina del 7 maggio sulla scena del delitto erano presenti gli agenti della Polstrada di Magenta e di Varese, oltre ai carabinieri della compagnia di Legnano. Insieme con loro, la Squadra mobile di Varese, cui sono state affidate le indagini e due magistrati della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, sulla cui competenza ricade il comune di Vanzaghello.

Ora si tratta di risalire all’identità della vittima, che è stata trovata senza documenti. A dare l’allarme, chiamando il 112, è stato un camionista che, transitando lungo la strada statale, ha notato quel corpo riverso sull’asfalto: il conducente si è fermato, è sceso dal suo messo e quando ha visto quell’orribile spettacolo, ha chiamato i carabinieri e la polizia.

“Questo è il momento di raccogliere le idee e i dati e di ragionare sul perché di questo efferato omicidio – ha commentato il Procuratore capo della Repubblica di Busto Arsizio, Carlo Nocerino – Una delle ipotesi che possiamo fare è che l’omicidio di questa mattina sia in qualche modo legato a quello del 2 aprile scorso, commesso nel bosco del Rugareto, a Rescaldina“.

Il capo della Procura di Busto Arsizio si riferisce all’uccisione di Bouda Ouadia, il marocchino di 24 anni ucciso con un colpo di pistola alla testa nel pomeriggio del 2 aprile scorso.

“Inoltre – continua il magistrato – dobbiamo stabilire con certezza la natura di quelle ulcerazioni sul volto della vittima di Vanzaghello. A un primo esame sembrerebbero bruciature di sigaretta, il che indicherebbe che la persona uccisa sarebbe stata perfino torturata. Ma potrebbero anche essere delle lesioni di natura dermatologica. Dobbiamo inoltre capire se il ragazzo sia stato travolto di proposito da un’auto, prima o dopo la sua morte. Tutte ipotesi che andranno verificate in sede di autopsia”.

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Redazione Nazionale

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