La 54enne insegnante di danza e fitness di Lanciano, in provincia di Chieti, dopo una settimana che ha lasciato parenti e amici col fiato sospeso, facendo perdere le sue tracce, sabato, intorno alle 22.30, è ricomparsa a Castel Volturno, in provincia di Caserta, nella caffetteria Nacca, dove, oltre a spiegare quel che le era successo, ha chiesto di potere telefonare ai familiari.
Le ricerche non avevano lasciato alcunché di intentato, scandagliando anche il mare del litorale abruzzese, fra Torino di Sangro e Vasto, dove era stata trovata la sua vettura.
Una vicenda avvolto ancora dal mistero, tutta da decifrare. Perché la versione del sequestro non convince gli inquirenti.
Quando è riapparsa nella caffetteria aveva i vestiti bagnati e sporchi e segni di ferite ai polsi. Ma nel corso del nuovo interrogatorio di ieri notte, scrive il Messaggero, la 54enne ha detto di aver inventato tutto: “Non sono stata rapita, volevo uccidermi”.
Si sarebbe poi buttata volontariamente nello stagno, precisa il giornale romano, nel tentativo di suicidarsi, ma non ce l’avrebbe fatta. Infine, l’idea di simulare il rapimento.
La Procura della Repubblica di Vasto aveva aperto ieri un procedimento penale a carico di ignoti per sequestro di persona.
“Milena non si è allontanata volontariamente da casa e dai suoi cari”, aveva spiegato il legale della famiglia Antonio Cozza.
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