Lauzacco (Pavia di Udine). Uno studente 18enne, Lorenzo Parelli, è morto, nel pomeriggio di ieri. La causa è un incidente, che gli è capitato nella sede di un’azienda industriale. Il giovane stava facendo l’ultimo giorno di un progetto di scuola-lavoro: nel corso di alcuni lavori di carpenteria è stato colpito da una barra metallica. Lo hanno soccorso prontamente: prima i colleghi di lavoro, poi il personale del 118, coadiuvato dall’elisoccorso. Poi sono arrivati Vigili del Fuoco e Carabinieri della compagnia di Palmanova. A nulla è valso: il ragazzo ha perso la vita.
Ecco quanto scrivono in una nota Cgil nazionale e Flc Cgil: “Al cordoglio per una morte orribile di un ragazzo tanto giovane, si unisce l’indignazione per il fatto che si continua a utilizzare la vecchia alternanza, ora denominata con un altro acronimo, per impegnare gli studenti in attività che appaiono chiaramente come lavoro non retribuito e spesso con scarsi livelli sicurezza”.
Queste le parole del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, su Twitter: “Un fatto di una gravità inaudita, indegno per un Paese civile, la morte sul lavoro di uno studente di appena 18 anni. Lo stage in un’azienda dovrebbe garantire il futuro a un giovane, non condurlo alla morte. Non ci sono parole per commentare questa tragedia orribile“.
Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) ha affermato: “Un’indecenza per un Paese moderno e civile, permettere che si muoia a 18 anni per uno stage della vecchia alternanza scuola-lavoro, frutto avvelenato delle politiche del renzismo. Ora è il momento del dolore, posso solo immaginare quello della famiglia in queste ore. Ma le responsabilità di questa uccisione dovranno venire fuori. Già è indegna la continua strage di persone sui luoghi di lavoro. Ancora più inammissibile quella di uno studente. Gli studenti devono stare a scuola, non a rischiare la vita“.
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si è espresso in questo modo: “La morte di un ragazzo di 18 anni durante una esperienza di stage provoca profondo dolore. Incidenti come questo sono inaccettabili, come inaccettabile è ogni morte sul lavoro. Il tirocinio deve essere una esperienza di vita. Dobbiamo mettere tutto il nostro impegno, come istituzioni, a lavorare con più forza perché episodi come questo non si ripetano più”.
La capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani, ha dichiarato: “Oggi è toccato nuovamente al Friuli versare un ingiusto tributo, un ragazzo alla cui famiglia dobbiamo stringerci muti. È un dolore senza fine questa sequela di vittime innocenti che perdono la vita mentre si guadagnano il pane, lavoratori anziani su impalcature, giovani che si affacciano ai cantieri, madri e padri di famiglia uccisi dai macchinari. Non si può pagare un simile prezzo per costruire la ripresa del Paese. Abbiamo sentito con chiarezza l’appello dei sindacati, le risposte del governo, la posizione delle imprese: adesso però basta, le cose devono cambiare“.
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