L’uomo era a bordo della sua Fiat quando, in prossimità di un incrocio, è stato investito da raffiche di proiettili.
Angellotti, ritenuto un killer del clan Lo Russo di Miano, finì in carcere nell’ottobre 2014.
Secondo l’accusa fu lui, nell’aprile 2001, ad Ercolano, a uccidere Costanzo Calcagno: fu trucidato nel giorno del suo compleanno in un circolo ricreativo alla presenza di diversi testimoni oculari.
Per quell’omicidio, secondo le indagini, i vertici del clan Birra si avvalsero proprio di Angellotti, appartenente al clan Lo Russo, organizzazione loro alleata.
I killer del clan Birra-Iacomino, secondo quanto emerso dalle indagini, volevano così vendicare l’omicidio di un soggetto ritenuto vicino al loro nucleo familiare, avvenuto per mano di Farace nel 1997 a Ercolano, nell’ambito di una lite per futili motivi.
Per l’accusa il clan Birra, attraverso i due omicidi, avrebbe reputato di regolare i conti col clan avversario Ascione-Papale, diffondendo un clima di omertà e paura tra la popolazione locale.
Secondo gli ultimi sviluppi delle indagini, Angellotti stava cercando di riorganizzare la famiglia dei Capitoni, cioè i Lo Russo.
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