Navi russe vendono grano in Africa rubato in Ucraina: il dilemma dei Paesi più poveri

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La guerra tra Russia e Ucraina non si combatte ormai solo da un punto di vista militare e nel conflitto potrebbe avere un ruolo cruciale il grano, di cui l’Ucraina è uno dei principali produttori mondiali.

Proprio il grano è al centro di una nuova diatriba, dopo l’allarme degli Stati Uniti che hanno annunciato l’imminente arrivo in Africa di navi russe cariche di grano rubato in Ucraina, notizia che è stata diffusa da un canale statunitense nelle ultime ore.

L’allarme lanciato da Washington avvalora le accuse del governo ucraino, secondo cui Mosca dall’inizio della guerra avrebbe rubato circa 500.000 tonnellate di grano ucraino, l’equivalente di un decimo delle esportazioni globali, per un valore di 100 milioni di dollari, prima trasferite nei porti della Crimea e poi caricate sulle navi.

Grano rubato in Ucraina: cosa faranno i paesi africani?

Da tempo l’Ucraina accusa la Russia di aver rubato ingenti quantità di grano, che adesso potrebbero arrivare nel Continente africano, mettendo i paesi più poveri di fronte ad un dilemma: accettare il grano probabilmente rubato dalla Russia in Ucraina, facendo uno sgarbo al potente alleato occidentale, oppure rifiutare il grano a buon mercato in un periodo in cui i prezzi stanno salendo alle stelle.

Cosa faranno i paesi africani? Sulla questione sono intervenuti diversi esperti, interpellati dal “New York Times”, i quali concordano sul fatto che i paesi africani, stritolati dalla siccità e dalla carestia e in gran parte dipendenti dall’acquisto di armi russe, propenderanno per la prima opzione.

Va sottolineato che in Africa la situazione è già piuttosto incandescente, sia per l’instabilità politica ed economica che affama sempre di più le popolazioni sia per l’aumento globalizzato dei prezzi dei generi alimentari in tutto il mondo.

L’incontro tra il presidente senegalese Mack Sall e Vladimir Putin

Lo scorso venerdì c’è stato un incontro tra il presidente senegalese, Mack Sall, e Vladimir Putin in Russia, proprio con l’obiettivo di garantire l’approvvigionamento di grano da Mosca, che avvalora l’ipotesi secondo la quale i paesi africani saranno costretti ad acquistare il grano proveniente dalle navi russe.

Secondo quanto riferito dall’ONU, i prezzi del grano sono aumentati del 23% nell’ultimo anno, una situazione che ha ulteriormente messo in ginocchio un continente già martoriato come l’Africa.

Come spiega Hassan Khannenje, direttore dell’Istituto internazionale di studi strategici HORN, dinanzi ad un bisogno così urgente, i paesi africani hanno la necessità di sostentarsi e non possono permettersi il lusso di “moralizzare” sulla provenienza del grano, indispensabile per la sussistenza e la sopravvivenza stessa dei popoli.

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Redazione Nazionale

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