Con una circolare di agosto il Presidente dell’INPS ha annunciato che, retroattivamente ed a partire dal 1 gennaio 2021, l’ente previdenziale non pagherà le quarantene covid precauzionali per i lavoratori pubblici e privati; con la conseguenza che in migliaia subiranno una decurtazione in busta paga. A denunciarlo è Valerio Arenare, segretario nazionale del Sinlai: “È una beffa enorme per i lavoratori italiani, considerato che fino al 6 agosto le norme equiparavano la quarantena precauzionale alla malattia, quindi regolarmente pagata dall’Inps, mentre ora, per giunta retroattivamente, sarà considerata un’assenza non retribuita. La quarantena per chi è stato contagiato o è entrato in contatto con un positivo, infatti, è un obbligo e non una scelta per i lavoratore, il quale, ancora una volta, dovrà pagare a proprie spese l’incompetenza di un governo che ha omesso di finanziare una misura importantissima”.
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