“Non troviamo 50 operai. Ai colloqui vengono con le mamme”

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“Molti giovani neo diplomati si presentano con le mamme ai colloqui per lavorare in fabbrica”, dichiara Alessandro Riello, il presidente della compagnia Aermec di Bevilacqua, che guida il gigante globale nel settore della climatizzazione fondato dal defunto padre Giordano, scomparso solo pochi mesi fa all’età di 97 anni. L’azienda è alla ricerca di 50 nuovi dipendenti entro la fine del 2023, ma questo si è rivelato essere un compito impegnativo. “Abbiamo completato 30 nuove assunzioni,” prosegue Riello, “per far fronte al normale ricambio del personale, ma per continuare la nostra espansione abbiamo bisogno urgentemente di assumere altri 50 lavoratori.”

“Molti giovani neo diplomati si presentano con i genitori e sono poi quest’ultimi a confrontarsi con le nostre risorse umane chiedendo gli orari, lo stipendio e le prospettive per il proprio figlio”. Insomma, un accompagnamento curato fino ai dettagli, come se si trattasse di un “procuratore di calcio per un calciatore”, ironizza quasi L’Arena, che diffonde l’intervista. “Chiedono se i ragazzi devono lavorare anche al sabato – rivela il presidente Aermec – e noi spieghiamo che sì, ci sono dei periodi dell’anno dove per necessità produttive è richiesta la presenza anche il sabato mattina con straordinari retribuiti. Basta già questo per allontanarli dall’idea di lavorare da noi”.

Le richieste dei genitori

Tra le domande più frequenti provenienti dai parenti dei potenziali dipendenti, c’è una particolare richiesta di avanzamento, mirata a una transizione “dall’ambiente di produzione all’ambito amministrativo”. Questo aspetto viene chiarito dal presidente Riello:

“È impossibile dare una risposta immediata. Abbiamo personale che è partito dall’officina ed è arrivato a ruoli dirigenziali, puntiamo molto sui nostri dipendenti, investiamo in formazione e crediamo di offrire possibilità di crescita, ma solo il tempo e l’esperienza portano ad individuare il percorso adatto per ogni persona”.

Attualmente, Aermec conta 870 dipendenti e può vantare un fatturato che supera i 350 milioni di euro, rispetto ai 168 milioni registrati nel 2016, ciò rappresenta un quasi raddoppio dei risultati. La sfida che la Aermec affronta riguarda una questione diversa rispetto all’aumento dei prezzi, all’inflazione e alla conseguente escalation dei costi delle materie prime: si tratta della carenza di manodopera. “Una madre, al termine del colloquio, ha dichiarato che preferirebbe tenere il figlio a casa piuttosto che vederlo lavorare in fabbrica”. Aermec ha esplorato alternative, come la partecipazione a un istituto tecnico locale, “ma su 150 studenti, solo il 10% ha accettato di venire a conoscere la nostra realtà”.

Infine: “Le scuole, assieme alle famiglie, giocano un ruolo educativo fondamentale, devono essere più meritocratiche e plasmare le generazioni future con i valori del rispetto e del sacrificio. E in tutto ciò non aiutano nemmeno influencer e blogger”. E, riguardo le assunzioni, precisa: “Non poniamo limiti d’età, cerchiamo persone responsabili, disponibili e con tanta voglia di imparare”.

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Redazione Nazionale

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