Infuriano le polemiche oggi, 5 giugno (giorno dopo il Cremona Pride) dopo che, durante il corteo, è stata fatta sfilare una bambola a grandezza naturale travestita da Madonna con il seno scoperto.
Una rappresentazione – da più parti ritenuta blasfema e, quasi subito, contestata sui social; polemiche dirette soprattutto al sindaco, Gianluca Galimberti, per il patrocinio che ha concesso all’evento.
“Non è cosi, con questo modo squallido e irrispettoso della fede cristiana, che si rivendicano i diritti” hanno protestato diversi esponenti della Destra locale, dalla Lega a Forza Italia a Fratelli d’Italia. Ed è giunta anche sorprendendo tutti, vista la riservatezza della persona, la critica dura di Giovanni Arvedi, noto imprenditore dell’acciaio (sono sue le acciaierie di Cremona e di Terni), patron della Cremonese appena promossa in serie A e mecenate (in città ha realizzato il Museo del Violino)
Alla scena e alle successive immagini della “Vergine Maria” portata su un baldacchino con i seni scoperti, l’imprenditore ha commentato: “Questi simboli non hanno nulla a che vedere con la legittima tutela dei diritti e la lotta all’omofonia e alle discriminazioni. Sono immagini stonate perché offendono la sensibilità altrui”, esprimendo “stupore e rammarico” per il fatto che nessuna autorità sia intervenuta.
Non manca chi scrive e “protesta” sui social ma dal suo profilo facebook il sindaco risponde alle critiche e rilancia la sua difesa della manifestazione scrivendo un post:
“Sindaco, anche io ho gli amici gay ma il pride a Cremona: c’era proprio bisogno? ”Non ero mai stato ad un pride prima di oggi e sono contento che anche a Cremona, come in altre città, si sia fatto. E si sia fatto così, con l’intelligenza e la capacità di costruire occasioni di pensiero e sinergie. Questa manifestazione accende anche nella nostra città un faro su discriminazioni che esistono ancora, dà la possibilità di esprimersi senza attaccare, consente di riaffermare che davvero occorre la pari dignità di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, come recita anche la nostra Costituzione. Occorre costruire, sì anche a Cremona, una democrazia che sia inclusiva e accogliente delle diversità. Perché la paura e l’odio per una diversità porta sempre alla paura e all’odio di tutte le diversità. Certamente, alcuni cittadini in modo civile so che non condividono alcune idee che possono emergere da questa manifestazione. E anche io su alcuni temi non ho mai nascosto perplessità e, rispetto a questioni complesse, sento sempre l’esigenza di approfondire. Proprio per questo il confronto è importante e anzi indispensabile, perché non prevalga la paura di posizioni diverse che poi porta sempre a chiusure e scontri. Il Cremona pride, questo Cremona pride, è un’occasione per farlo. Dunque, la risposta è sì. C’era proprio bisogno“!
Ingredienti: una coscia di pecora o di agnellone; tre etti di salsiccia fresca; un etto…
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