Il regista l’ha incontrata che si prostituiva in strada a Roma e il cinema le ha cambiato la vita.
“L’Italia è un bel posto, se hai un sogno, un obiettivo lo puoi realizzare, puoi andare a scuola, imparare una professione, in Nigeria non è così, è difficile portare avanti dei progetti, impossibile realizzare i propri sogni. Non voglio generalizzare – dice – ma in Italia ci sono brave persone, come quelle che ho avuto la fortuna di incontrare io, ossia Roberto (il regista ndr) e Carla (la produttrice Altieri) che con me sono stati fantastici, gli devo tutto”.
“l’arrivo in Libia, l’approdo in Italia, il ricatto delle madame, il pagamento di cifre esorbitanti attraverso la prostituzione, la schiavitù in strada”, racconta De Paolis che ha lavorato un anno sul campo prima di girare.
“Ho provato con Princess a raccontare questi argomenti e l’Italia stessa attraverso gli occhi di queste giovani donne, ribaltando una prospettiva che è la nostra, farci dire da loro come è la vita in questi bordi delle strade, ai margini della città o in un bosco come capita nel film (è la pineta di Ostia ndr). La prostituzione è un modo per raccontare la condizione di marginalità, poi ho incontrato Glory, la Princess che dà il titolo al mio film, e le ho dato la libertà di raccontarsi, di costruire il personaggio protagonista sulla sua esperienza di vita”.
Prodotto da Young Films, Indigo con Rai Cinema, il film uscirà prossimamente in sala con Lucky Red.
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