Processo Ciro Grillo, le accuse della ragazza: “Mi hanno scattato foto hard mentre dormivo, volevano dimostrare che…”

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Dopo il rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i suoi amici, è iniziato il processo a loro carico e nell’udienza a Tempio Pausania ha parlato la seconda ragazza che li ha accusati di stupro di gruppo.

Ciro Grillo, insieme a Francesco Corsiglia, Edoardo Capritta e Vittorio Lauria dovrà rispondere di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza 21enne italo-norvegese e di abusi sulla seconda ragazza, alla quale avrebbero scattate foto hard mentre dormiva. I fatti risalgono alla sera del 17 luglio 2019 e la giovane in tribunale ha raccontato il suo incubo.

Le foto hard

In aula la ragazza ha fornito queste dichiarazioni: “Quando ho saputo che mi sono state scattate foto hard mentre dormivo mi sono sentita come se al mondo non ci fosse sicurezza, come se fosse una cosa che potrebbe succedere tante altre volte”. Poi ha rivolto accuse pesanti nei confronti dei 4 ragazzi accusati: “Chi commette questi atti sente di avere il potere sulla vittima. Non era rilevante che avessi un nome, ero semplicemente il loro divertimento e questo atto dimostra che loro sentissero di avere il potere”.

Inizialmente ha provato a ignorare che le erano state scattate foto hard, ma poi ha dovuto guardare in faccia alla realtà: “All’inizio nonostante avessi saputo delle fotografie che mi avevano scattato nella mia testa ho fatto finta che non esistessero. Poi andando avanti la vicenda giudiziaria mi sono dovuta fare forza e ho dovuto ammettere che era tutto vero. Sono stati momenti difficili”.

Il racconto dello stupro

Il 7 e l’8 novembre e poi il 13 e il 14 dicembre salirà sul banco dei testimoni la principale accusatrice dei 4 ragazzi, la 21enne italo-norvegese che si presentò in aula la prima volta lo scorso settembre dichiarando che doveva farsi forzare per denunciare.

La seconda ragazza ha poi spiegato che aveva deciso di “andare a dormire, in quanto lei (la ragazza italo-norvegese, ndr) era appartata con Corsiglia e in quel momento pensavo che volesse avere un rapporto sessuale con lui. Nel senso, lei è libera di fare quello che vuole, io vado a dormire”.

Poi però quando si è svegliata ha ritrovato l’amica nuda nel letto che le ha confessato di essere stata violentata, per poi chiederle: “‘Chi’? E lei mi ha detto ‘tutti'”.

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Redazione Nazionale

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