L’attore che nella sua lunga, e ricca di successi, carriera ha interpretato anche lo scienziato che si cela dietro il supereroe Marvel, ha conquistato l’ambita statuetta. E’ lui il miglior attore non protagonista per la prova magistrale nel film che ha conquistato il maggior numero di premi e quelli più ambiti, l’ Oppenhaimer in cui dà il volto all’ammiraglio Lewis Strauss, un funzionario di lunga data di Washington che ha servito a molti livelli del governo, compreso il consiglio di amministrazione della Commissione per l’energia atomica.
Nel film, Strauss diventa la nemesi politica del brillante ma tormentato fisico J. Robert Oppenheimer interpretato da Cillian Murphy, vincitore dell’Oscar come migliore attore protagonista.
Ha detto Downey Jr ringraziando ringraziato il pubblico presente nel Dolby Theatre di Los Angeles.
Robert Downey Jr, tenendo stretta la statuetta con orgoglio, ha scherzato sulla “terribile infanzia” (facendo un chiaro riferimento all’introduzione poco elegante fatta dal presentatore degli Oscar Jimmy Kimmel), ma, soprattutto, ha cancellato i demoni del passato con un discorso toccante legato al suo lavoro, che gli ha letteralmente salvato la vita.
“Ecco il mio piccolo segreto. Avevo bisogno di questo lavoro più di quanto lui avesse bisogno di me. Chris (Christopher Nolan, ndr) lo sapeva, Emma (la produttrice Emma Thomas, ndr) si è assicurata di circondarmi con uno dei migliori cast e troupe di tutti i tempi Emily, Cillian, Matt Damon, Blunt – ha detto – E’ stato fantastico e se qui davanti a voi c’è un uomo migliore è grazie a questo. Sappiate che ciò che facciamo ha un significato e le cose che decidiamo di realizzare sono importanti”.
Parole che hanno provocato sincere lacrime fra i colleghi in piedi ad applaudirlo.
Miglior film, Oppenhaimer
Miglior regia, Christopher Nolan
Miglior attore protagonista, Cillian Murphy
Miglior attore non protagonista, Robert Downey Jr.
Miglior colonna sonora (Ludwig Göransson, al suo secondo Oscar)
Miglior montaggio (Jennifer Lame)
Miglior fotografia (Hoyte van Hoytema)
Sono stati anche altri i titoli che hanno ricevuto un premio in questa notte magica di Los Angeles. Purtroppo, niente da fare per Io Capitano di Matteo Garrone: l’Oscar come miglior film internazionale è andato a La zona d’interesse del britannico Jonathan Glazer.
Il film premiato per la miglior sceneggiatura originale è stato Anatomia di una caduta, scritto da Justine Triet e Arthur Harari, mentre quello a cui è andata la statuetta per la miglior sceneggiatura adattata è stato American Fiction, scritto da Cord Jefferson. Il premio per la miglior scenografia è andato a Povere Creature! di Yorgos Lanthimos.
Il premio come miglior film d’animazione è andato a Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki e Toshio Suzuki, mentre quello come miglior cortometraggio d’animazione a War Is Over! ispirato alla musica di John Lennon e Yoko Ono di Dave Mullins e Brad Booker. Invece, il riconoscimento per il miglior documentario è stato vinto da 20 giorni a Mariupol (Mstyslav Chernov, Michelle Mizner e Raney Aronson-Rath), mentre quello per il miglior cortometraggio documentario da L’ultima officina di riparazione (Ben Proudfoot e Kris Bowers).
Il miglior cortometraggio è, invece, La meravigliosa storia di Henry Sugar (Wes Anderson e Steven Rales).
Il premio per la miglior attrice non protagonista va a Da’Vine Joy Randolph per il film The Holdovers – Lezioni di vita: per lei la prima candidatura e anche la prima vittoria.
Il premio per il miglior trucco e acconciatura è stato vinto da Povere Creature! di Yorgos Lanthimos (Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston): il film ha vinto anche il riconoscimento per i migliori costumi. L’Oscar per i migliori effetti speciali è andato a Godzilla Minus One (Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima).
Quello per il miglior sonoro, invece, è stato assegnato al film La zona di interesse (Tarn Willers e Johnnie Burn).
L’Oscar per la miglior canzone originale è andato a Billie Eilish e Finneas O’Connell per il brano “What Was I Made For?” presente in Barbie. La giovane cantante si era esibita sul palco poco prima di stringere tra le mani il prestigioso premio.
Il 18 novembre scorso sono già stati assegnati gli Oscar alla carriera, vinti dall’attrice Angela Bassett, al regista Mel Brooks, alla montatrice Carol Littleton. Il premio umanitario Jean Hersholt, invece, è andato alla dirigente cinematografica Michelle Satter.
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