Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato.
A distanza di più di tre anni dalla chiusura del punto nascita a Piombino, leggiamo sulla stampa che, dopo la recente nascita di un bambino sull’ambulanza direzione ospedale di Cecina (che si trova a circa 50 km da Piombino) la settimana scorsa è nata una bambina con la donna che ha partorito in casa, con l’aiuto del marito collegato telefonicamente al 118. Come ai vecchi tempi, perché l’ambulanza non ha neanche fatto in tempo ad arrivare.
Italia Sovrana e popolare non può accettare in silenzio fatti come questo e infatti mette la questione sanitaria al terzo punto del suo programma politico: «Basta dittatura sanitaria e green pass. Nessun obbligo vaccinale. Attivazione di piani di medicina territoriale e di prossimità. Ristrutturazione generale della sanità pubblica e fine di ogni privatizzazione in questo settore».
E’ inaccettabile leggere le giustificazioni dell’ASL, che conclude facendo i complimenti alla madre per il nascituro, quando poi nei fatti la donna è stata assistita al parto al telefono. I piombinesi, come per la vicenda del rigassificatore e delle bonifiche, anche per la sanità vengono considerati dalla Regione cittadini di serie “B”. Con noi al governo tutto questo avrà fine.
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