Sardegna: “Per anni violentata dall’amico dei miei genitori”, il drammatico racconto di una 26enne

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  • La giovane, dopo anni, ha avuto il coraggio di denunciare l’uomo che l’ha violentata minacciando di raccontare tutto ai suoi genitori.

“Violentata da un amico di famiglia”. Un incubo iniziato nel lontano 2017. Un’angoscia che la giovane straniera, da tempo residente ad Alghero con i suoi familiari, ha tenuto per troppo tempo dentro e ha ripercorso la scorsa mattina in un’aula del Tribunale di Sassari. La 26enne, infatti, protetta da un paravento ha ricordato i dettagli spesso raccapriccianti delle numerose violenze e dei ricatti subiti per anni, da quell’uomo che per lei era “un amico di famiglia”. Stiamo parlando di un 70enne, algherese, che per anni ha lavorato come autista degli autobus ed ora è in pensione. La giovane donna – davanti al collegio presieduto dal giudice Monia Adami (a latere Paolo Bulla e Valentina Nuvoli) – ha ripercorso durante il processo a porte chiuse tutto quello che le era accaduto quando aveva appena vent’anni. In particolare la violenza psicologia e sessuale che per 4 anni è andata avanti e che lei ha tenuto dentro di sé per paura di ritorsioni. Il suo aguzzino infatti la minacciava e lei, ingenuamente, pensava che le sue parole potessero creare problemi soprattutto ai suoi familiari. I genitori, infatti, (come lei del resto) erano in attesa del permesso di soggiorno che doveva essere rilasciato dalla questura di Sassari.

La forza di raccontare

Fortunatamente nel 2021, due anni fa, la 26enne – grazie al grande aiuto della “Rete delle donne di Alghero”- aveva avuto il coraggio di andare dai carabinieri e di presentare una denuncia contro quell’uomo. Accuse che ha confermato la scorsa mattina in un’aula del Tribunale di Sassari. Il 70enne, ex autista, è difeso dall’avvocato Stefano Carboni. Il pensionato dovrà difendersi da accuse pesantissime: violenza sessuale e minacce di morte. In due diverse occasioni avrebbe infatti intimorito la 26enne, prima con un coltello, poi con una pistola. La giovane, all’epoca dei fatti, aveva soltanto 20 anni. E – secondo le accuse mosse all’uomo dalla Procura – era stata obbligata ad avere un rapporto sessuale con l’imputato che le aveva offerto un passaggio da Sassari al paese poco distante, nel quale viveva con la famiglia. Prima del trasferimento definitivo ad Alghero. Un viaggio che poi per la giovanissima si era trasformato in un vero e proprio incubo.

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Alessandro Testa

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